Archive for the ‘Libera…Mente’ Category

la presenza dell’assenza……

23/07/2017

…..e finora ero riuscita a non scriverti…. 

…. avevo deciso di non farlo, e invece eccomi qui….

……come se poi avesse un senso….

…..tu sei sempre stata una di quelle poche persone che ho incrociato nella mia vita che a prescindere dal tempo intercorso tra un incontro e un altro tutto si ritrovava esattamente come era stato lasciato, come se non ci fosse mai interruzione, come fosse sempre un discorso aperto…..

“ma so per sempre che tu ci sei”….

…..ho sempre saputo che su te potevo contare….

ed è per questo che “rompevo” e spero di cuore di non essere stata troppo ingombrante per nessuno…..

e invece adesso non solo non c’è più il “per sempre”, non c’è più nemmeno il “per caso”….

e io non riesco a non pensarci perché non mi piace per niente questa faccenda e non riesco ad accettarla….

e quindi cerco di razionalizzare, ma….

non riesco nemmeno a pensarci!

… perché non mi piace per niente questa faccenda e non riesco ad accettarla!

me ne rendo conto ogni volta che esco, così, all’improvviso, ma caccio dalla mia mente la tua presenza come la tua non presenza perché è “inutile”…..

….. inutile…… non tu!

il pensare alla tua presenza come alla tua non presenza, questo è inutile!

 ma davvero non è colpa mia, il pensiero irrompe improvviso e proprio quando non dovrebbe, perché in questo periodo così buio mi servirebbe davvero un confronto con te, e la tua non presenza diventa ancora più presente…..

e quando mi ritrovo a parlare con te pur non volendolo, ovviamente non riesco nemmeno a darmi le tue risposte…..

posso solo ipotizzarle, ma so che non sono che il frutto delle mie riflessioni…..

perché in realtà non sapevo fino in fondo chi fossi….. 

nessuno sa di nessuno chi sia realmente…..

sappiamo solo quello che ci si vuol far sapere….

il resto è chiuso nello scrigno magico della  mente…..

che poi la mente è come un uovo di pasqua: la sorpresa a volte è piacevole, a volte inutile, a volte orribile……

ed è proprio quando scopri che è orribile che sarebbe stato meglio non si fosse mai aperto lo scrigno….

ma poi in fondo chissà quali sarebbero state le tue risposte……

il tuo scrigno per me è sempre rimasto sicuramente quasi totalmente chiuso……

ma per quel che sapevo  e credevo di sapere credo avesse buone sorprese……

o almeno così spero…..

perché sarebbe davvero una gran delusione se così non fosse….. 

e forse per questo mi manchi in modo così concreto…..

che poi anche prima in fondo non c’eri…..

eppure mi manchi adesso, prima no….

credo dipenda dall’aver sempre saputo che quando ne avevo necessità tu eri sempre pronto ad ascoltarmi e ad accogliermi, anche quando era palese il tuo dissenso o la tua distanza dai miei punti di vista, e fare i conti con la certezza che quel confronto di cui avrei davvero un gran bisogno non può proprio esserci più è dura…..

……MAI più……

per cause di “forza maggiore”……

……perché il velo nero ti ha avvolto…..

…….e avrei mille e mille domande da farti anche se so che poi non te le farei per non darti fastidio…..

e allora perché mi manchi adesso se già non c’eri prima? …..

quanto è pesantemente presente il vuoto dell’assenza…….

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CATEGORIE

18/06/2017

eppure il mondo dovrebbe essere diviso in categorie chiuse!….

no, no, non le solite scontate classi sociali basate sull “iosonomeglioditeperchécihopiùsoldipiùcosepiùpotereetutifottisempre”…

naaaaaa….

questi sono accorpamenti vecchi quanto il mondo….

io sto pensando a qualcosa che anche se lascia tutto lo schifo e il nonschifo esattamente come ora (vedi sopra iosonomegliodite….eccecc) e quindi chi “può” continua a potere e chi “nonpuò” continua a nonpotere….

tanto l’abbiamo capito che sta faccenda non cambierà mai…..

qualcosa che semplifichi la vita e renda vivibile anche lo schifo e faccia sentire bene…

                                        ….BENE !!!

anche chi nonpuò……

e chipuò, perché questa soluzione porterebbe vantaggi a tutti INDISCRIMINATAMENTE…..

basterebbe dividere le persone in categorie CHIUSE in modo IRREVERSIBILE basandosi sulla loro essenza….

perché diciamolo francamente: spesso il sassolino nella scarpa ce l’hanno tutti a prescindere dal chisiè e dal cosasiha:

il sassolino….

il macigno…

quello che ti grava sulla testa quando hai a che fare con qualcuno che è per te esasperante, che ti fa torcere lo stomaco ma non puoi far altro che sorridere/tacere/accogliere mentre in corpo stai urlando “ma tu ch bbuò a me? ma ch stai ricenn?” (scusate, ma certe volte , in precise occasioni, la mia napoletanità ha il sopravvento ed è difficilmente rimpiazzabile con l’italianità! cerco di tradurre  per i non napoletani: “ma tu cosa vuoi che faccia per te? forse non sei abbastanza lucido/a da comprendere l’assurdità  di ciò che affermi?”), quel sassolino, quello non lo batte nessun altro sassolino!

sto pensando a quando si ha a che fare con qualcuno che non è che non viaggia sul tuo stesso binario, ha proprio un altro mezzo di locomozione:

tu stai in treno? quello viaggia sull’aliscafo!

tu stai in aereo? e quello usa il sommergibile!

quelle persone con cui devi inevitabilmente condividere qualcosa ma proprio non ci si capisce!

e credo che il vantaggio sia per tutt’e due le parti!

e h, si, sarebbe straordinariamente facile vivere  mettendo i semplici con i semplici, i complicati con i complicati…..

gli stronzi con gli stronzi….

quanto sarebbe più facile affrontare tutto il resto se il mondo fosse diviso in categorie……

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DUBBIO: Il peso delle parole astratte

18/01/2017

Riflessione: secondo la grammatica italiana la differenza tra i nomi concreti e i nomi astratti sta nel fatto che i primi sono tangibili mentre i secondi no.

uhm……. ma allora, se i nomi astratti si riferiscono a cose incorporee, perché alcune di esse pesano come macigni sopra il cuore?

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E NO, PROF, STAVOLTA NON SONO D’ACCORDO!_ La vita che si ama – storie di felicità _Il libraio di Selinunte_ R. Vecchioni

13/08/2016

appena è uscito il nuovo libro di Vecchioni, “La vita che si ama – storie di felicità”, mi sono fiondata entusiasta in libreria per prenderlo….  

l’ho preso e l’ho messo nella busta che ho sempre in borsa per poterlo leggere in ogni istante libero di ogni posto possibile come faccio con i libri che so di amare prima ancora di averli aperti anche solo un istante…..

ho iniziato a leggerne le prime due pagine, ho sentito un tonfo al cuore e l’ho chiuso……

si, perché leggendo le prime parole ho iniziato a sentire dolore….

una fitta lancinante e poi la rabbia…..

non ho potuto far altro che rimetterlo nella busta e tenerlo sempre pronto, ma è rimasto lì per mesi e mesi……

mi sono resa conto subito che è un libro straordinario, gioioso, felice, divertente, insomma di quei libri che si leggono tutti d’un fiato, ma IO non potevo inoltrarmici perché……

perché non è importante! mi faceva sentire dolore e rabbia e questo basta……

nel preciso istante in cui ho chiuso il libro ho capito: non era SOLO il suo libro che non potevo leggere……

erano le sue interviste e le sue conferenze  che non potevo più seguire nei video di you tube…..

erano le sue canzoni che non potevo più ascoltare né cantare……

era Vecchioni in tutti i suoi canali espressivi!

non era la mia voce che mancava o le parole che non ricordavo: ogni volta che lo sentivo mi arrabbiavo…..

gli dicevo “mi hai raccontato solo frottole, sono tutte invenzioni, tutte storie, tutte balle…. blablabla…. mi hai mentito, non esiste nulla di ciò che dici e che canti!…. è tutto finto!”

e chiudevo, e andavo oltre…….

però mi mancava, perché era bello quello che diceva, era bello quello che cantava……

e certe volte mi veniva in mente il ritornello del “Libraio di Selinunte”:

mi manchi tu mi mancano le tue parole

Il libraio di Selinunte _ R. Vecchioni – caricato da Poetessadimare …..

e sapevo bene che ero IO che non potevo più aprirgli la porta del mio cuore per non sentire altro dolore….. non era LUI che me ne procurava…..

e così è andata avanti per un lunghissimo tempo, anni di silenzio…. e di vuoto……

nel frattempo ho letto un altro libro, e durante questa lettura, durata volutamente mesi perché volevo metabolizzarne ogni singola parola, mi sono trovata spesso in strade, luoghi, situazioni vissute anni addietro e le ho ri-visitate, ri-valutate, ho fatto spesso visita al mio cuore e al mio istinto ed ho contato i miei errori…..

e si, mi sono perdonata perché non è la vita che ci marcia contro, siamo noi che glielo chiediamo quando anteponiamo il mondo esterno al nostro, quando vogliamo più bene agli altri che a noi stessi……

e si, mi sono molto arrabbiata con me e più mi arrabbiavo con me meno ero arrabbiata col mondo…..

ma solo quando mi sono perdonata ho potuto riascoltare le sue parole…..

e riaprire il libro……

e riaprire il cuore…..

e quindi l’ho fatto e mi sono messa a leggere, foglio e penna alla mano per appuntare quel che più mi piace

ed ora viene il bello: dopo tutta questa attesa, apro il libro, comincio a leggere e…. non condivido!

Prof, non sono d’accordo con la tua affermazione:

La serenità è un’altra storia. E’ un’imitazione scadente, una polvere cerea, un effetto placebo che confina pericolosamente con la noia”.

Ma che dici! Non è sempre così! Dipende da chi e da quando la vive!

Se è una persona che vive nella gioia allora sì, hai perfettamente ragione, perché si accontenterebbe di uno stato ben più “scadente”…..

Ma se chi la vive è una persona che come me viene da un periodo di angoscia allora no, Prof, ti sbagli di grosso!

Durante un corso pre-parto mi chiesero di mimare la nascita di un fiore.

Io mi accovacciai per terra con le mani congiunte sopra la testa a mo’ di preghiera e cominciai pian piano ad alzarmi sentendomi venir fuori dal seme sottoterra. Una volta in piedi, fu istintivo sollevare improvvisamente le mani disgiungendole e con i palmi aperti verso l’alto: in quel preciso istante ebbi la sensazione di essermi liberata dalla terra che mi copriva e mi sentii finalmente libera e “sbocciata”….

Quegli eventi di cui sopra, che è superfluo raccontare ma che hanno sconvolto non tanto la mia vita quotidiana quanto la mia vita interiore, mi hanno fatto vivere un “momento” estremamente difficile che mi ha spinta a rifugiarmi fisicamente dentro casa rintanandomici ventiquattr’ore su ventiquattro, fatte salve le emergenze e rare eccezioni, ed emotivamente ibernando l’anima e la mente: non riuscivo più a camminare né a pedalare, non riuscivo più a pensare né a cantare….. le gambe si gonfiavano, la voce si strozzava….. i fianchi, il ventre, tutto il corpo si allargava…… ero letteralmente paralizzata in uno spazio estremamente stretto e buio e silenzioso……

questo “momento” è durato ben tre anni, forse quattro….. le ore scorrevano e poi i giorni e i mesi e gli anni…. finché un giorno ho ripensato a quel fiore che nasceva ed ho capito che era giunto il momento di farlo sbocciare di nuovo…..

DOVEVO farlo!

e non per i miei figli per i quali c’ero sempre stata malgrado me, non per mia madre che era preoccupata, lo dovevo fare per ME!

DOVEVO ri-volere bene più a me che al resto del mondo…..

con gran fatica, con gran dolore, ho affrontato i mostri che mi impedivano di muovermi…..

all’inizio mi “sentivo” stesa sotto il terreno, ma poi pian piano, con sforzi enormi, ho iniziato a raddrizzarmi e poi a sollevarmi, fino a toccare la superficie……

io volevo proprio uscire, ma non riuscivo a scuotere il terreno che mi ricopriva…..

avevo paura di farlo e rimanevo giù……

sentivo che da sola non ce l’avrei fatta, ma ero decisa a vincere……

nella mia vita ho combattuto diverse volte contro me stessa, e alla fine sono sempre riuscita a vincere…..

non potevo arrendermi…..

ero decisa a vincere io anche questa volta…..

e allora mi sono fermata, ho accettato e accolto  il mio limite con umiltà mista a grande difficoltà, perché io non so chiedere, da sempre non so chiedere niente e a nessuno, e invece ho cominciato a guardarmi intorno nonostante me e mi sono accorta che  c’erano delle mani tese verso di me che aspettavano solo di essere prese…..

qualcuna intenzionale, altre ignare di farlo, ma le ho afferrate tutte, tutte quelle che erano lì e qualcun’altra che sono andata a cercare…..

nel tempo ho dovuto abbandonarne qualcuna, a volte a malincuore, perché mi impediva, sicuramente non di proposito, di andare oltre……

una l’ho tenuta sempre stretta, non l’ho lasciata nemmeno un istante né l’abbandonerò mai, mi accompagna da sempre, da quando è iniziato il mio viaggio nella vita, l’ho trovata già lì, piccola quasi come la mia, l’ho presa quel giorno ed è sempre con me, in barba alla lontananza fisica e del tempo…..

a volte quella mano ha preso la mia per tirarmi, altre volte la mia mano l’ha presa per tirarla, molte volte si sono semplicemente prese per accompagnarsi e camminarla insieme la vita…….

tutto questo aggrapparmi ha risvegliato la forza che credevo perduta, più un’altra che non credevo di avere e mi ha fatto salire e salire e salire sempre di più, finché un giorno, all’improvviso, un senso di pace mi ha invasa, ha penetrato ogni poro della mia pelle, ho visto il sole e sentito palline di terra scivolarmi giù dalla testa:

ERO FUORI!……. ERO NATA!……. ERO LIBERA!…….

ho provato un senso di pace che non posso descrivere per  non depauperarlo e mentre lo vivevo mi sono detta esattamente queste parole “sono serena”…….

e ne ero felice…….

ecco, Prof, questa serenità qui, questa pace qui, non può essere un’imitazione scadente della felicità, ma val bene la gioia infinita di guardarmi allo specchio e riconoscere il sorriso dello sguardo che mi rimandano i miei occhi, sorriso che avevo perduto ed ho finalmente ritrovato, sorriso che mi era stato rubato da quegli eventi che non val manco la pena dire e che meno male che sono accaduti perché adesso ho ME!

e ti garantisco, Prof, ogni volta che penso “sono serena” provo una gran gioia!

chissà, forse perché so che questa serenità è il preludio della mia felicità!

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il dolore inciso a mano…….

25/05/2016

da qualche giorno ho ripreso a lavorare sul vetro e l’altro giorno, guardando il mio disegno apparire pian piano, ho focalizzato una cosa: il dolore è come l’incisore a mano per vetro!

civetta su vetro

l’incisore con la punta diamantata per il vetro ad ogni passaggio lascia un graffio e poi un altro e un altro ancora e più si passa più il vetro si fa bianco e più si infittiscono i solchi, fino a diventare un’unica patina bianca…..

ci sono dolori che man mano aumentano perché ogni loro passaggio, ogni nuova “scoperta” di un particolare di ciò che ti fa male, ti lascia un graffio sul cuore…. o ti fa mancare l’aria fino ad avere la sensazione di soffocare….

sul vetro si può ottenere lo stesso effetto passando direttamente l’acido o l’incisore elettrico, ma non è la stessa cosa, perché il bianco arriva tutto di botto, non ti rendi conto che sta succedendo, succede e basta…..

anche il dolore certe volte può arrivare all’improvviso e ferirti profondamente, come succede, per esempio, quando muore qualcuno che ami: va via e basta, così, senza preavviso, puff, finito……. ma non è la stessa cosa perché quando succede qualcosa che ti sconvolge di botto non puoi fermarti a riflettere ad ogni colpo, non hai nemmeno il tempo di capirlo che sta arrivando…. ti devi prendere il dolore bello e impacchettato,….

il dolore, il cuore non riesce a bucarlo, ma a trapassare l’anima, a lacerarla, si, ci riesce eccome…….….

mi chiedevo se a furia di incidere non si riesca a bucare il vetro con un semplice incisore a mano……

chissà…….

devo provarci…..

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Emozioni………….

25/04/2016

sentore spavento dolore mi accerto sconcerto soffoco paura fa male rabbia comprendo malore manca l’aria furore rancore silenzio rumore silenzio rumore….

…………..silenzio……… rumore………..

………………………………….silenzio……

………………..rumore…………..

………………………………………………silenzio…………………………

……………………………………………silenzio……………………….

………………………..silenzio……..  

…………silenzio….

….silenzio……..

.silenzio………..

………………………………………….

………………shhhhhhhhhh……………………..

mi fermo

…………………………shhhhhhhhhhh………………………….

immobilità

…………………………….shhhhhhhhhh…………………………..

……………..paralisi………….

……………il tempo è fermo………….

………………………shhhhhhhhh…………………

……….il mondo è fermo…..

…………………………..shhhhhhhhhhhhhhh…………..

…………………….shhhhhhhhhhhhh……………

……………………………………shhhhhhhhhhhhhhhh………..

mio figlio mi guarda………

…………………..shhhhhhhhhhh…………..

scossone!………………

…………………………shhhhhhhhhh……………

mi sveglio……………

rumori di fondo………….

mi muovo………..

rumori di fondo………. ………….

non penso…………..

di nuovo silenzio…………….

mi guardo……….

di nuovo mi sveglio…………..

mi osservo………….

capisco………….

mi scuoto………..

mi attivo………..

i fiori di bach…………..

reagisco……………

non voglio morire……….

mi accetto…………….

accetto…………..

reagisco……………

il suono di un basso. mio figlio che suona…………..

rumori di sega mio figlio lavora…………….

telefono squilla mia figlia mi chiama……….

rispondo……………

mi alzo e cammino……………

il cane che abbaia…….

mi guardo allo specchio……………

sorrido a me stessa………….

è vuoto il mio sguardo……….

un bacio ai miei figli………….

gli chiedo perdono per questa mia assenza………….

calore di braccia…………..

mi sento mancare………….

una mano mi afferra………..

la guardo felice…………..

calore di figli………..

riesco a restare………………

mi sento serena……………..

li guardo di nuovo………………

musica nelle orecchie……………..

Frollo che canta………….

brividi sulla pelle……………..

focaccia volante…….

dieta che salta…….

vocine di bimbi lontani……………..

l’uccellino cinguetta…………..

pioggia che cade…………..

vento che spazza………………..

penombra che avanza……..

notte che avvolge……………

luna nel cielo……………..

nuvole passeggere disegnano forme…………………

montagne riemergono…………..

mi guardo di nuovo allo specchio………….

i miei occhi sorridono………. 

sorridono a me…………….

sono io……….

sono viva……………

ritorno alla vita normale……………

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dettagli…..

23/04/2016

a volte è più importante “senza” che “con”….. (orlypi)

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…….. BILANCIO……. BI-LANCIO…….

23/04/2016

tanto ma proprio tanto tanto tempo fa avevo un negozio, e  subito dopo la Befana eravamo soliti fare una sorta di inventario, capire cosa realmente fosse importante, cosa fosse superfluo e definire i nuovi piani di lavoro ………  

chiuso il negozio, mi è rimasta questa fissa del “bilancio post evento” con l’obiettivo di comprendere me e migliorare la mia vita…….  

……..uhm…….

………però………

……..avendo da poco seguito un corso di Back Office con cenni di contabilità, affascinante materia per me del tutto nuova, pensando al sistema della partita doppia dovrei inquadrare gli eventi non gradevoli nella sezione delle perdite ma quest’anno davvero non mi riesce, perché ho capito che, paradossalmente, proprio ciò che quando avviene appare orrendo, distruttivo, negativo, in fondo è lo spunto per ricominciare……..

…..piuttosto che di un bilancio in effetti parlo di una rivisitazione di tutto quel che ho vissuto, a prescindere dal modo più o meno cosciente, più o meno voluto, in cui l’ho vissuto,  mirata a trarre vantaggio per i giorni a venire ….

…..  ed eccomi qui a far proprio questo:

visto che l’anno scorso è stato a dir poco distruttivo “grazie” ad un ceffone che mi ha letteralmente paralizzata e spinta a “vivere” quasi come un vegetale, un giorno dopo l’altro nell’indifferenza totale verso tutto, e a nascondermi volutamente e coscientemente sotto uno strato adiposo di notevole volume, al punto che la mia vita attuale potrebbe essere rappresentata con un terreno abbandonato con tanto di erbacce e rovi,  il colpo di coda che avrebbe potuto definitivamente annientarmi e dovrei mettere nelle passività ha invece ribaltato il risultato perché mi ha letteralmente “illuminata” …….  

vero è che il cambiamento è iniziato un po’ prima, grazie ad una richiesta di aiuto dell’unica persona che “poteva” intervenire in modo così stravolgente, mia sorella, quella che qualcuno definisce il mio “alter ego”, grazie alla quale ho avuto una vera e propria sferzata, perché lei è così, lei mi coinvolge a tutto tondo, mentalmente e fisicamente, e quando io riesco ad aiutarla  non vuol capire perché sono io a ringraziare lei, ma paradossalmente mi sono svegliata quando ho “capito”……

o, meglio, quando ho metabolizzato, perché a capire le cose non ci vuol niente, il problema è metabolizzarle, accettarle e poi attivarsi per cambiarle…….

vabbé, insomma dalla mia riflessione ho capito e soprattutto accettato che:

1) tutto muta e quasi tutto finisce…….

possiamo sbatterci come vogliamo, fare i compromessi più impensabili con noi stessi, ma, se deve succedere, una cosa, succede e basta!

malgrado noi!

2) l’unica e sola persona senza la cui presenza davvero non posso sopravvivere sono IO e SOLO io……..

 

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la scelta……. _ Chiari di luna – R. Vecchioni

28/11/2015

chiari di luna _ R. Vecchioni – caricato da ivalsecchi

C’est un jour de joie que je viens de vivre                                                                               È un giorno di gioia che ho appena vissuto
C’est un jour d’ennui que je vais d’avoir:                                                                                è un giorno di noia che sto per incontrare:
Le premier qui passe comme                                                                                                      il primo che se ne va così                                                                                                   Le dernier qui vient                                                                                                                     come l’ultimo che viene                                                                                                      Sont toujours deux jours que je sais d’aimer.                                                                        sono sempre due giorni che so d’amare.

Nous aurons deux jours: et voilà le vivre                                                                                Noi avremo due giorni: e “voilà le vivre”                                                                         Le premier en avril                                                                                                                       Il primo in aprile                                                                                                                    Le dernier comme en hiver                                                                                                        L’ultimo come in inverno                                                                                                    Parmi le souris d’une femme                                                                                                     Fra i sorrisi di una donna                                                                                                  Qui va et qui vient                                                                                                                          Che parte e che torna                                                                                           Parmi les enfants                                                                                                                           In mezzo a quei bambini                                                                                             Qui sommes nous memes.                                                                                                           Che siamo proprio noi.                                                                                                      J’ai seulment deux jours: et voilà le vivre                                                                                 Io ho solo due giorni: e “voilà le vivre”                                                                        Ce sont deux jours trop courts pour pouvoir chanter                                                             Sono due giorni troppo brevi per poter cantare                                                      Mais je suis un homme et je ne veux rien oublier                                                                   Ma io sono un uomo e non voglio dimenticare niente                                          Ce sont tuojours deux jours que je sais d’aimer                                                                       Sono sempre due giorni che so d’amare.                                                                Nous aurons seulment des reves à vivre                                                                                     Noi avremo soltanto sogni da vivere:                                                                     Le premier c’est l’amour                                                                                                                Il primo è l’amore                                                                                                               Le dernier c’est ton amour                                                                                                            L’ultimo il tuo amore                                                                                                         Mal joui comme un ami                                                                                                                 Goduto male come un amico                                                                                        Qui va et qui vient                                                                                                                           Che   viene e va                                                                                                                    E joui vite                                                                                                                                             E goduto in fretta                                                                                                              Pour n’etre pas nous memes.                                                                                                           Per non essere noi stessi).

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..                                                 

 

……….uhm………….

………….ci sono momenti…………….

………o fasi, come si preferisce……

la vita non è tutta uguale, è a tratti……

l’importante è viverli tutti, indistintamente, al meglio delle possibilità ed immergendovisi totalmente per non perderne uno………….

………ed è importante capire che bisogna amarli tutti, quelli storti e quelli dritti, quelli cattivi e quelli buoni…….

è inutile scegliere di amare solo quelli buoni, si rischia solo di soffrire di più durante quelli che non ci piacciono…………..

così come è importante essere coscienti di ciò che si vive……………

………….di ciò che si VUOLE vivere………….

ieri sera guardavo The Walking dead……………

…..non avrei mai pensato di seguire una serie horror, mi hanno sempre fatto letteralmente schifo gli horror…..

eppure non solo la seguo, mi ci sono proprio appassionata, al punto da desiderare che arrivi il lunedì per vedere la nuova puntata, e durante i lunghi periodi di pausa, nonostante gli sfottò dei miei figli, sistematicamente rivedo tutte le serie da capo, facendo lunghe full immersion….. credo di averle viste tutte almeno cinque/sei volte….. finora ;) ………….

ed ogni volta scopro qualcosa in più….. e mi dà qualcosa di nuovo…..

……….perché quella serie insegna……

…….lo so, può far ridere, questa affermazione, ma per me è così…….

……….insegna che c’è sempre una soluzione e che se proprio non c’è te la puoi inventare…..

……te la DEVI inventare…..

……….certo, qualche volta riesce, qualche altra no, ma l’importante è provarci…….

 

 

oggi ho deciso di rivedere le ultime puntate della nuova serie, e mi ha colpita una frase:

 

… tempo fa non volevo vedere come stavano le cose….. non è che non ci riuscissi….. è che……. che non volevo vederlo……. ma questo è quello che è la vita ora….. dobbiamo vederlo….. dobbiamo combatterlo…… se non combattiamo, moriremo…..

 

……. vero……………

succede di vivere situazioni che non ci appartengono e di far finta che non siano reali…….

 

…….ne siamo coscienti, lo comprendiamo, eppure non vogliamo ammetterlo…..……..

………perché? ovvio, no? perché ammetterlo, riconoscerlo, ci sa di sconfitta…….. ci fa male! ………..

e allora con ostinazione perseveriamo in quella condizione che non ci fa star bene, spesso nella convinzione che sia l’unica possibile per noi e nella speranza che possa prima o poi almeno migliorare…….

……….arriviamo addirittura a credere di non poter sopravvivere senza quella spina nel cuore nonostante non siamo non dico felici, ma almeno sereni……………..

………..e il nostro cuore è pesante………………..

………..i nostri occhi spenti……………….

………….ma continuiamo a insistere e insistere….  

……..e insistere…….

……….e insistere…….  

finché un giorno, grazie ad un “deus ex machina” che molto probabilmente lì per lì vorremmo non intervenisse, decidiamo di collegare gli occhi della mente con quelli del cuore…………….

……… di sentire con la mente e guardare col cuore………………

ed è lì che avviene il cambiamento………

è lì che avviene LA SCELTA! ………

………..nell’attimo preciso in cui decidiamo che è giunto il momento di smettere di cantarcela, di smettere di imbrogliarci……………

………ed è proprio lì, quando decidiamo di guardare e finalmente vediamo, che ci sembra di piombare nel buio più profondo……………

………..e ci sentiamo persi, inghiottiti in un baratro……………

………e con noi tutto quello che pensavamo di aver costruito…..

………tutta la nostra vita……………..

……..tutto quello che eravamo……………

………..o quasi…………….

……….e probabilmente iniziamo a lasciarci andare e ci sentiamo morire ogni giorno di più…………….

……….e il tempo scorre e non ce ne rendiamo conto, semmai decidiamo di smettere di pensare, di smettere di amarci, di smettere di vivere………………. di smettere di ESSERE…….

……….e il giorno segue la notte ma non ci sembra luminoso……………

……..è tutto piatto, è tutto buio…………..

………e probabilmente trascuriamo tutto ciò che amiamo fare, tutte le nostre passioni, fino a farcele diventare indifferenti……………

……..e crediamo che sia finita lì la gioia, la speranza…………..

………la vita……….

……..che tutto sia inutile, che tutto sia finito…………….

…….che NOI siamo inutili……………..

………..che NOI siamo finiti……………

….che noi semplicemente non siamo più……….

………ed è un tempo incommensurabile, ciascuno ha il proprio e DEVE  concederselo……………

qualcuno ci dirà che non va bene………….

qualcun altro che rischiamo di ammalarci………..

ma tutto ciò ci rende indifferenti…….

………..ci passa addosso come una goccia d’olio in un piatto d’acqua……………

che scivola senza mescolarcisi……………

noi abbiamo bisogno di non esserci  che per l’indispensabile…………….

l’amore per il nostro corpo, per la nostra mente, tutto accantonato…………

finché arriva quel giorno e finalmente, all’improvviso e chissà per quale motivo, riusciamo a comprendere che anche quel pezzo di vita che abbiamo odiato, che ci sembra non appartenerci è proprio tutto nostro, e che dobbiamo viverlo, ed amarlo, e forse anche ringraziare non so bene chi che sia venuto, perché se riusciamo ad accoglierlo, a sentirlo nostro, è proprio da quel giorno che ricominceremo ad amarci………….

….e a prenderci cura di noi………

……e saremo davvero noi…………..

……..quello che sentiamo sia giusto essere senza condizioni……………

………senza compromessi nemmeno con noi stessi…………….. .

………………… ……………. ………..

il mio “momento” è durato credo tre anni, forse quattro……. .

……….non lo so bene, ho perso la cognizione del tempo……….

………comunque .tanti……………

……..comunque troppi…………….

troppi lunghissimi anni trascorsi quasi in trance……..

………..finché ho scelto di guardare………

……….finché ho compreso……….

……….. e accolto………..

e nel viso distrutto che mi rimandava lo specchio, in quell’espressione sconosciuta che non sono riuscita a guardare per tutto questo tempo, ho scorto  la mia serenità, quella che avevo raggiunto nonostante tutti i miei tentativi di nascondermi al mondo……………

……A ME……..

e dopo tanti anni vissuti ad arrancare, oggi, quando prendo la borsa ed apro la porta, mi sento viva, dovunque io stia andando……. fosse anche solo a buttare la spazzatura!…….

e felice di vivere, nonostante la mia vita sia stravolta…….

……..nonostante il dolore lancinante, che a tratti ancora mi coglie……..

e riconosco i miei passi………

e riconosco ME………

mi voglio un gran bene!………

ed eccomi qui, di nuovo a scrivere…….

…..di me………

………PER me……..

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serenità…..

16/11/2015

…..non si può essere felici se non si è sereni, ma si può essere sereni pur non essendo felici:è la condivisione del proprio essere che fa la differenza…… (orlypi)

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