Archive for the ‘Libera…Mente’ Category

QUEST’ANNO HO FATTO LA CASSATA…….

27/04/2024

quest’anno ho fatto la cassata….

ero seduta al tuo posto, intenta ad annotare tutto quanto serviva per fare le pastiere quando ti ho vista giocare con la frutta candita……

sceglievi le forme ed i colori che ti sembravano giusti, li collocavi……

ti fermavi, osservavi il risultato……

riprendevi a decorare, e alla fine ammiravi compiaciuta la tua opera d’arte…….

ti si sovrapponeva un’altra te, crema alla ricotta e bagna alla strega….

ne ho sentito l’odore pur non avendola in casa da anni….

e ho pensato che nonostante tutti i nostri giochi insieme, mai l’avevamo fatto questo della cassata…..

né io da sola l’avevo mai fatto,

e quindi  d’impulso, quasi obbligata, ho deciso, quest’anno cassata….

e per prima cosa ho comprato la strega……

ho giocato…..

ho imparato cose nuove…..

mi sono impasticciata….

mi sono stancata….

ma mi sono divertita, e pure molto, anche se alla fine la cassata era tale solo di sapore, ché era uguale, ma d’aspetto no, la si vedeva solo se la si voleva vedere, ed è nata la S-Cassata, che ha sostituito a tavola la Cassata…..

mi fermo a pensare……

la strega…..

ma a te piaceva la strega? …..

a lui si, a lui piaceva la strega, e a te piaceva la strega…..

che poi la cassata è pure avanzata ed è finita affettata e congelata, e poi dimenticata…..

l’altro giorno per caso ho visto le fette, e l’idea dell’odore della strega mi ha pervaso la mente ed un vero e proprio raptus mi ha presa e tutte insieme le ho divorate….

e alla fine mi son detta, ma che ho fatto? a me manco piace tanto, eppure ho DOVUTO farlo quasi a volerla cancellare……

perché? …..

perché……

c’è sempre un perché, anche se a volte pur conoscendolo si fa fatica a dirselo….

e la domanda rimane sospesa nell’aria…….

anche se un soffio più in là c’è la risposta che cerca……

dolce o brut?….

“DOLCE” rispondi convinta, eppure finché lui era qui sceglievi brut, come lui, anche tu…..

e se te lo faccio notare neghi, mai lo hai voluto brut, sempre dolce per te……

sprovveduta…….

così ero stata per te…….

sprovveduta a dar carta bianca su tutto…….

senza mai contrastare……

senza mai contraddire….

senza farsi valere…..

e tante e tante volte l’hai detto, convinta e aggressiva, giudice dei miei errori…….

e hai smesso solo dopo che per fermarti, per stroncare i tuoi attacchi ti ho fatto notare, altrettanto aggressiva, che ciò che ci distingueva come spesso accade era solo una questione di culo …..

che tu avevi avuto…..

io no……

e finalmente confesso a me stessa che a nulla son valse le lotte, le discussioni, le ribellioni….

l’avvocato paglietta di fatto le ha vinte tutte le cause, anche quella della S-Cassata…..

che tutte quelle ragionate scelte che credevo di aver fatto nel corso degli anni nell’illusorio tentativo di essere altro, di approdare in un luogo diverso, di non ricalcare il tuo fare, di fatto mi avevano resa soltanto una brutta copia di te…..

e da quel giorno, da che ho cancellato tutte le fette di S-Cassata, spesso mi ritrovo a farmi una domanda che no, la risposta non la riesce a trovare:

oggi che ho capito……

oggi che appartengo solo a me……

e che tu non ci sei più….

oggi che lui è altrove da me…..

oggi che mi sento libera di essere me…..

oggi che sicuramente sono molto più ME……

oggi che sono una ME ferita, smorzata, recisa…..

stanca…..

sfiancata…..

oggi che potrei diventare davvero ME……

oggi che però non posso né voglio assecondare tutte le richieste che vorrebbe farmi ME…

oggi che però non posso né voglio appagare tutti i bisogni di ME…..

oggi che però non ho più la forza per sostenere ME nelle sconfitte, e soprattutto nelle disillusioni…..

oggi che vorrei e potrei finalmente essere ME……

mi chiedo che senso avrebbe assecondare me nella lotta con me per far crescere di nuovo me per   diventare finalmente ME…….

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VOGLIO UNA SPUGNA NEL CUORE!

11/04/2024

quando partorisci “espelli”…..

espelli?

brutta questa parola rispetto alla situazione ma di fatto è quello che avviene: qualcosa esce dal tuo corpo  e tu gli dai tutto l’aiuto possibile perché succeda, sai che deve proprio uscire, non può stare  più lì, e alla fine non fa più parte di te, quindi “espelli”……

espelli?

io dico di no!…..

io dico che ti sembra che sia successo, ne vivi le conseguenze, il coinvolgimento emotivo e fisico, la gioia, l’ansia, l’incertezza, l’entusiasmo, la paura…..

la paura di non essere all’altezza, la paura di non farcela, la paura che stia male, la paura che si faccia male…..

la paura…..

poi però ti rendi conto che ce la puoi fare e ce la fai davvero e anche se non ce n’è più solo uno, e quindi il tutto aumenta in modo direttamente proporzionale, la paura che si faccia male passa se non altro perché succede talmente tante volte che in sala gessi e al pronto soccorso dove mettono farfalline e punti di sutura ti riconoscono dal passo, e la paura che stia male pure, perché tra bronchiti e attacchi d’asma e sospette appendiciti capisci che non ci puoi aggiungere anche il tuo……

e quindi vai avanti per la tua strada, procedi allegramente in modo quasi spensierato e impari a concentrarti sulla straordinarietà del dono che ti è stato concesso, quello di vederla spuntare la vita e accompagnarla in ogni suo passo, e a tratti ti si accavallano immagini di scarpine ai ferri e stivali numero 46, muffole che si contrappongono a guanti da moto, figurine di Barbie a trousse pluriaccessoriate……..

e vai avanti così finché….. 

finché…

finché non comprendi che potrebbe succedere davvero, che potrebbe farsi male davvero, che potrebbe star male davvero…..

e all’improvviso ti rendi conto che quel malessere che serpeggia nel tuo cuore dipende da  uno strano meccanismo che si è innescato non sai bene né come né quando: ogni sua ferita ha tracciato una cicatrice profonda sul tuo cuore, ogni suo dolore ha tracciato una cicatrice profonda sul tuo cuore…….

e ti accorgi che queste cicatrici sono talmente tante che il tuo cuore dovrebbe essere ridotto a brandelli!

e scopri che le ferite hanno iniziato a lasciare tracce sin dal giorno in cui hai partorito…..

e allora io dico che non è vero!

quando hai partorito non solo non hai espulso tutto, ma dev’essere rimasto un frammento che, piantatosi nel tuo cuore, ogni volta che lui/lei soffre soffre di riflesso, ed è proprio quell’infinitesimo frammento che continua a scalfire il tuo cuore, perché io ti sento dentro, io vi sento dentro, ogni volta, ma mentre allora, quando eravate piccoli, riuscivo a medicare ogni taglietto come ogni solco, oggi non posso far altro che sentire e partecipare la sofferenza…..

ma allora che senso ha,  a cosa serve questo meccanismo?

a nulla!

sarebbe stato più coerente impiantare di default una sorta di spugna, capace di attrarre a sé almeno il cinquanta per cento delle sofferenze e delle conseguenze fisiche e mentali di quel che vive un figlio…..

per alleggerirlo quel figlio……

per salvarlo tuo figlio……

quello sì che sarebbe stato utile all’umanità, per preservare le generazioni successive, altro che questo sistema balordo che serve solo a lacerare l’anima materna e le rende inutili e impotenti spettatrici ……

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RILEGGEVO ALCUNE BOZZE E HO DECISO: RICOMINCIO DA QUI: CLICK!

10/04/2024

certo che è strano…..

non riuscire più in quello che si ama, accantonarlo per un tempo indefinito, lungo, troppo lungo…..

essere cosciente della voragine creata da quel trascurare una parte essenziale di me semplicemente perché non si trova la forza, la voglia, il coraggio di scavare in sé stessi…….

o forse più probabilmente per aver peccato dell’arroganza di essere riuscita ad uscirne evitando di parlare con quella parte di me che mi impedisce di uscirne davvero dal buio……

eppure un lumino in questo momento c’è, e per quanto  possa essere infinitamente piccolo rispetto al mio buio, ha una potenza che genera una luce quasi divina per tutto il tempo che la vivo…..

ma poi, quando quella porta si chiude e se ne apre un’altra ecco che la luce si spegne e torna il grigio…..

e per non vederlo, per non ammettere la sua costante presenza in me e intorno a me, per non ammettere di esserci immersa con ogni cellula del mio corpo e della mia anima, perdersi nell’attività più inutile e più alienante che potessi scegliere, un fare che non produce nulla, che non dà spazio ai pensieri, che non genera vita, che semplicemente permette al tempo di trascorrere col solo scopo di  potersi perdere di nuovo nella potenza del suo sorriso, del suo stupore, della sua vitalità, e nutrirsi della sua gioia di essere……

ed eccomi a vivere come fossi due persone, due persone che si muovono in parallelo e in contrapposizione, due persone che hanno in comune solo l’aspetto esteriore, ed essere cosciente che il tempo che è loro destinato non è lo stesso, e che ahimé quella che resisterà più a lungo è la più grigia…….

“è tempo di colorarla quella parte di me, è tempo di iniziare a prendersi cura di quella parte addolorata, ferita, smorzata, cui è stato strappato lo slancio vitale che consente all’anima di crescere e sorridere a prescindere dagli anni che scorrono….. è tempo di riaccenderli quegli occhi cui è stato rubato il sorriso pur nella coscienza che quello sguardo non sarà mai più lo stesso perché l’assenza è costantemente presente”

sono anni che mi dico queste parole…..

sono anni che varcata la porta d’ingresso le mie giornate si sprecano tutte in un inutile “impegno”….. 

fosse un’opera di restauro non sarei più precisa e attenta a non tralasciare alcun dettaglio…….

sono anni che adduco le scuse più improbabili per giustificare me stessa……

è come quando uno decide di dimagrire e poi si compra un bustone di patatine pur sapendo che saranno proprio quelle patatine a vanificare tutti gli sforzi fatti per perdere un chilo…….

pur sapendo che quel chilo perso è una conquista impagabile……

e allora oggi ho deciso di cambiare un po’ il corso della giornata, ma non è stato facile…..

ho messo il pc sul tavolo ma senza accenderlo e mi sono immersa nella solita perdita di tempo…..

però il pc era lì, e ogni tanto lo sguardo finiva su di lui…..

ho ingaggiato una sorta di lotta con lui, e poi ha vinto lui, nonostante spesso io mi dica, citando una frase di una nota serie televisiva, “VINCO IO! SEMPRE!”

e invece oggi ha vinto lui, per fortuna mia, aggiungo…..

ha vinto lui, l’ho acceso, ho aperto la bacheca, la pagina vuota per un nuovo post, ho inserito il codice di formattazione e poi più nulla…..

per giorni ho “scritto in mente” non so quante pagine, sui pensieri più diversi e più improbabili, immaginando di pubblicare almeno un post al giorno…..

pensavo di essere pronta, e invece niente, il nulla, non sapevo più cosa scrivere, ma soprattutto non sapevo più cosa avevo pensato nei giorni scorsi….

stavo per richiudere tutto e poi ho visto nell’elenco numerose bozze…..

tutti tentativi falliti di ricominciare che si sono succeduti in tutto questo tempo…..

e forse perché non ho voluto arrendermi anche stavolta, o forse perché sono napoletana, ho scopiazzato Massimo Troisi, solo che lui ricominciò da tre, io invece ricomincio da qui, da un post datato 2020 in cui mi sono riconosciuta nonostante il tempo trascorso, perché il grigio, QUEL grigio, IL MIO grigio, è ancora tutto qui, tutti i giorni, e lascia spazio alla luce per troppe poche ore………

e  dunque  eccolo qui:

 

CLICK!

e poi click!…..

click, su un interruttore che un dito improvvisamente spegne e crea il buio….

anzi no, non crea buio, crea grigio…..

pensavo di averlo superato quel grigio, di averlo a volte sbiancato, a volte scurito, e invece no, mi sono bastati pochi giorni ripiegata su di me, senza l’uomo dalle parole strane…… 

brutta sorpresa davvero, però almeno ne ho preso atto e adesso che lo so non posso certo nascondermelo….

è ancora tutto grigio…..

ed è come non ci fosse motivo di colorarlo diversamente…..

è un malessere che arriva in punta di piedi, senza far rumore, subdolo come i traditori, che serpeggiano nei tuoi dintorni e all’improvviso sferrano un attacco che peggiore non l’avresti mai immaginato, e ti sorprendono……

eh si, ti sorprendono perché le sorprese non sono solo belle, le sorprese sono a volte amare….. e dolorose…..

però oggi, grazie all’uomo dalle parole strane, me ne accorgo del suo strisciare inesorabile verso di me, anche se quando me ne rendo conto è sempre tardi, non riesco a ricacciarlo subito indietro e a schiacciarlo come meriterebbe una serpe velenosa….

si impadronisce di me….

mi scaraventa in un profondo stato di impotenza cui segue l’inerzia e devo sforzarmi, devo combattere non poco per riuscire a risalire quel tunnel nebbioso e tornare a galla…..

eccerto, la cosa più semplice sarebbe tornare ad ascoltare le parole strane, ma mi sto prendendo questo tempo  per capire dove sta la falla, cosa devo aggiustare prima di andare avanti, per andare oltre….

oltre il grigio…..

e quindi persevero in questa sosta da quell’uomo…..

anche se so già che quanto prima ricomincerò ad ascoltarle quelle parole strane…..

mi manca….

mi manca aprire il balcone e vedere quella montagna, accarezzarne con lo sguardo le curve, penetrarle al punto da immaginare di sentire sotto la mia mano la sua superficie di velluto…..

immaginare di percorrere quel sentiero…..

mi soffoca quello che vedo qui, da questo balcone quasi inesistente…..

mi mancano le mie piante eppure sono ad un passo da me…..

mi manca il sole quando risveglia le montagne e ne esalta i contorni…..

mi mancano i canti degli uccelli che svolazzano liberi tra gli alberi….

mi manca la luce…..

qui è sempre buio…..

mi mancano le voci e i gesti gelosamente custoditi dalle pareti di casa…..

mi mancano i bambini che ci sono passati, i ragazzi che ci sono cresciuti, gli adulti che ci hanno riso e che anche se non più presenti continuano ad essere sempre lì …..

io che ci ho pianto…..

io che ci ho amato…..

mi manca l’aria di casa, la familiarità degli odori, dei suoni, dei colori….

mi manca …..

qui è tutto estraneo per quanto conosciuto e amato da sempre…..

perché qui c’è comunque amore ma non è il mio…..

è come essere estranea in un mondo che comunque mi appartiene da sempre…..

ma non mi ci riconosco…..

mi manca……..

ma soprattutto    mi manchi tu…….

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EMPATIA

22/08/2023

oggi riflettevo sulla parola “empatia”……….

…………….            EM  PA  TI  A                 …………………………………………….

secondo il vocabolario TRECCANI,  “EMPATIA” corrisponde alla seguente definizione: 

empatìa s. f. [comp. del gr. ἐν «in» e -patia, per calco del ted. Einfühlung (v.)]. – In psicologia, in generale, la capacità di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un’altra persona, in modo immediato, prevalentemente senza ricorso alla comunicazione verbale. Più in partic., il termine indica quei fenomeni di partecipazione intima e di immedesimazione attraverso i quali si realizzerebbe la comprensione estetica.

 

……….. comprendere lo stato d’animo di un’altra persona e immedesimarvisi in modo da partecipare a ciò che prova, alle sue emozioni, in modo intimo e immediato …..

………………….quindi se il primo soffre l’empatico soffre, se il primo è entusiasta l’empatico è entusiasta………….

……. BELLO!!!……….

questa capacità di EMOZIONARSI insieme ad un’altra persona, di condividerne le emozioni in modo istintivo ed intimo, non è dote comune, quindi incontrare una persona empatica è davvero una gran bella fortuna: sei nel bel mezzo di una crisi, e senza parlare un empatico incrociato per caso nella metropolitana o al bar o dal fruttivendolo percepisce il tuo malessere e inizia a SENTIRE esattamente ciò che tu provi, e, e questo è il bello, non essendo investito direttamente dal tuo problema, dovrebbe essere capace di gestire con maggior lucidità tutto quanto necessario per affrontarlo e, perché no, superarlo…..

 

…………BELLO!!!………………

 

…… l’empatia secondo me è affascinante……

non è un sentimento bensì un’emozione, che è una gran bella differenza:  a prescindere dal sentimento che prova verso di te, cioè a prescindere dal bene o dal male, dai legami di sangue, dai legami di amicizia, l’empatico ti comprende, ti sente, ti percepisce……. ed è partecipe delle tue emozioni…………………

e nella mia fantasia positiva ti aiuta, ovviamente limitatamente alle sue possibilità, però ti aiuta, perché ti sente, è coinvolto emotivamente ed emozionalmente e non può che aiutarti, altrimenti rischia di restare in quella condizione emotiva dolorosa in prima persona……..

…………..BELLO!!!…………

…………..ti aiuta sua sponte, senza chiedere nulla, senza che tu debba chiedere nulla…….

………….BELLO!!!………….

….farà di tutto perché tu possa star bene emotivamente ed emozionalmente……………..

 

 …………..farà di tutto perché tu possa star bene emotivamente ed emozionalmente?……….

 

……… certo!!!!!!………….

 

……… già…………

……………però……… ……..

………….. però .mettiamo il caso in cui contemporaneamente a te, ovvero al tuo malessere emotivo, ci sia un’altra anima in pena esattamente per lo stesso motivo , e che l’empatico sia maggiormente affettivamente coinvolto con l’altra anima, che succede?…….

… …..secondo me l’empatico propenderà verso l’altra anima nonostante abbia “sentito” prima te!………

…………..o no?………

………….. uhm…………… …………

……beh, io credo di si, ahimé……

…………e chissà, forse ci sta pure, come non comprenderlo?

come non avere empatia nei suoi confronti?

e anche nel caso in cui ci fosse un’incongruenza nella sua manifestazione di nonempatia, che fai? gli dici “scusa, ma tu non eri empatico?…. 

scusa, ma tu non avevi sentito prima me?”……..

certo che no, ingoi e giri pagina….

ovviamente un tantino più provato di prima, però così è e te lo fai piacere…….

…..e però poi ti metti a riflettere su quanto accaduto…….

e ti metti a riflettere sull’empatia e la nonempatia……. o antiempatia, che dir si voglia……

… e alla fine arrivi ad una conclusione, e cioè: se così stanno le cose, se questa è la cruda realtà, se chi sta “soffrendo” deve mettere da parte la propria sofferenza e tirar fuori dal cilindro la propria empatia, ed accettare che  l’empatico è empatico nei limiti dei propri interessi, o, per meglio dire, dei propri affetti, è possibile che metta in discussione l’esistenza dell’empatia stessa, compresa la sua….. e se è così, poi c’è il rischio che ….. e la dico napoletanamente per non trascendere….. poi c’è il rischio che il neoempatico arronzi l’empatico!!! e in tutta franchezza, anche questo ci sta, ci sta eccome!!!

n.b.arronzare 

da” https://grandenapoli.it/arronzare-un-termine-dialettale-dai-molteplici-utilizzi/

La parola arronzare, in Campania, assume più di un significato, più di una declinazione. Il suo utilizzo generico è però quello di fare qualcosa male e con rapidità, di fretta, in maniera svogliata e senza l’utilizzo di impegno alcuno.

 

Ma si arronza qualcosa anche quando si arraffa tutto ciò che si può, senza nemmeno analizzare bene cosa si sta davvero prendendo. Quest’utilizzo del termine arronzare si confà anche quando ci si riferisce a una rapina avvenuta e, allo stesso modo, anche di fronte a un banchetto, a delle cibarie.
Quando arronzare viene riferito invece a un individuo, il quale è stato, perciò, arronzato, il termine assume l’accezione di maltrattare. Una persona è stata arronzata quando non è stata trattata bene, quando ci si è approcciati a quest’ultima con bassa considerazione o quando si è arrivati a mandarla via, con scusanti o meno, in rapidità.

 

 

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ORGOGLIO DI MADRE!!!

21/08/2023

tanti anni fa, quando iniziai a scrivere qui, raccontai di quanto fosse importante per me fermarmi di tanto in tanto a fare il punto della situazione del mio “cuore”  con un “bi-lancio” periodico, e di quanto mi aiutasse a raccogliere le idee fermarmi su un muretto che sembrava fatto apposta per far questo, muretto cui improvvisamente dovetti rinunciare…..

ricordo che chiusi i miei pensieri facendomi una domanda cui non ho saputo rispondere per tanto tempo: ” e adesso dove farò il mio bilancio”?…..

beh, la riposta è arrivata oggi: il mio bilancio spunta senza programmazione specchiandomi negli occhi di mio figlio!…..(precisazione necessaria su “mio figlio” : io ho 3 figli…..  anzi, per la precisione, una figlia e due figli…. quando dico “mio figlio”  lo dico in modo generico, nel senso che ciascuno dei miei figli può essere il mio banco di prova, il mio specchio, a seconda del momento e della situazione!)

ricordo inoltre di aver scritto un post in cui elencavo con un pizzico di rammarico tutta una serie di progetti inevitabilmente disattesi dal momento in cui decisi di buttare tutto all’aria per poterne portare avanti a tempo indeterminato uno e soltanto uno, pur nella coscienza che si trattasse di quello in assoluto meno conveniente nel rapporto tempo/guadagno, in quanto decisamente il più impegnativo (h24 a tempo indeterminato) e il meno remunerativo (0 euro/ora): la mamma a tempo pieno…..

….è passato tanto tempo da allora, per la precisione 30 anni, 5 mesi e 16 giorni, senza contare il tempo della prima gravidanza, ma quello è un altro mondo…..

….a volte, soprattutto dopo il raggiungimento dell’autonomia dei ragazzi, mi sono soffermata a chiedermi se fosse valsa la pena mandare al diavolo tutti i progetti, tutti i sogni, e di non creare un mio spazio soprattutto lavorativo che in qualche modo desse un senso ai miei giorni nel presente….

 e questo non perché mi sia pentita di tutto il tempo passato a “parlare” una lingua di “ghgh be ta da mmm” da interpretare a seconda del tono, dell’intensità, degli sguardi e delle smorfie di corredo…. né perché mi sia pentita delle ore vissute per terra a fare corse a quattro zampe prima e a 90° poi nel tentativo di sostenere primi passi e bloccare rovinosi capitomboli….

….e nemmeno del tempo trascorso ad attaccare cerotti, a litigare a tu per tu prima di cedere ad una richiesta apparentemente improponibile o tenere il punto in una situazione decisamente inaccettabile,

o di quello passato in cucina a pulire gli avanzi dei primi pasti in autonomia né di quello delle corse per accompagnare e/o recuperare, a/da scuola-feste-primi e secondi appuntamenti, o a fare la tassista per amiche e amici, a preparare zaini e a ristudiare la storia e le 4 operazioni, a fare torte e inventarmi animatrice, a fare il tifo alle partite di basket o la consolatrice nei momenti di sconforto…

….per il resto, per quel che riguarda me, sapevo bene che in qualche modo prima o poi avrei risolto! ;)

NONONONONO!!!

tutto questo tempo, tutte queste corse, che rifarei daccapo una ad una senza pensarci due volte, sono incise nel cuore e nella mente e per fortuna lì rimarranno e nessuno potrà mai portarmele via!!! 

…… i dubbi sorgono, le domande si affacciano per il vuoto che si crea……

nonostante chi opta per la mia strada sappia bene che via via che i figli crescono, da che ti trovi immersa in un turbine di impegni fisici e mentali tutto a un tratto ti sembra che ti sfugge tutto dalle mani e ti resta ben poco cui pensare e da fare perché la crescita dei figli è inversamente proporzionale a quella degli impegni  presi per la loro….

oddio, magliette e pantaloni, calzini e boxer da stendere e stirare, piatti e bicchieri da lavare, per non parlare delle tazzine da caffé, quelli, in realtà non mancano mai, così come il casino e il rumore sono altrettanto onnipresenti, ma quelle altre situazioni, quelle che più ti generavano pensieri, impegno fisico ed emotivo, quelli vanno via via scemando fino a sparire, ed è in quei momenti che ti chiedi:” ma che senso ha avuto? o meglio, ma io, adesso, io, a chi servo??? …..

ed è in quei momenti che ti prende lo sconforto, che rimugini sulle scelte, che ti sembra di essere inutile, che ti chiedi che senso abbia avuto…..

che ti sembra di aver sbagliato…..

vai avanti facendo appello alla tua creatività per inventarti dell’altro, ma la nostra società è costruita in modo che già a 40 anni sei fuori dal mondo del lavoro, figuriamoci a 50 e oltre (anche se ti si definisce “OCCUPABILE”!!!) e poiché, come dicevo prima, la remunerazione fin dal primo giorno del tuo lavoro è stata pari a 0 euro, difficilmente puoi inventarti imprenditrice,  ed è quindi molto probabile che piombi in uno stato di trance, conseguenza del molto tempo a disposizione difficilmente sfruttabile in modo soddisfacente…..

poi un giorno, all’improvviso, ti trovi di fronte al banco della verità, ti trovi tuo malgrado a fare il punto della situazione ed è lì che capisci se tutto ciò ha avuto un senso oppure no!

e succede quando di fronte ad uno stesso dolore, ad una stessa situazione,  ti rendi conto che tuo figlio reagisce in modo decisamente più maturo di te, che forse, proprio perché ti stai facendo tutte quelle domande sul modo in cui hai scelto di impiegare i tuoi anni più fruttuosi, capisci che in qualche modo si è ribaltata la tua posizione perché tu, madre, hai molto da imparare da tuo figlio, che al momento opportuno mostra di essere decisamente più lucido e adulto di te…

ed è lì che, mentre stai per cedere ad un ennesimo senso di sconforto, ti fermi e realizzi che in fondo, ma NON molto in fondo, quel ragazzo è diventato un Uomo perché TU hai fatto un buon lavoro, perché TU gli hai dedicato tutto il tuo tempo, in barba alla remunerazione 0 euro, in barba al monte ore con straordinari non calcolati, ferie non spese, feste non festeggiate…..

in barba al tuo stato di trance…..

e allora lo guardi con orgoglio, e si, dannazione, si che ne è valsa la pena, ne è valsa decisamente la pena, e la tua più grande soddisfazione, anzi, il tuo maggior “GUADAGNO” è sapere che al mondo c’è un Uomo in più, e c’è grazie al TUO impegno e alla TUA dedizione!!!

e per quanto riguarda il resto , per quanto riguarda te, sai bene che prima o poi, come già detto, il modo di risolvere lo trovi! ;)

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E MO’ BASTA!!!!!

14/08/2023

a me non me ne frega niente!

….. russi, ucraini, italiani, americani, inglesi, rossi, bianchi, neri……

basta!

basta tutto questo sangue!

basta tutta questa morte!!!! 

penso ai miei figli….

li ho visti crescere, giorno dopo giorno, sviluppare nuove capacità, interagire con i loro giochi, addentrarsi in nuove avventure, imparare a parlare, camminare, mangiare…. tutto quello insomma che impara via via un bimbo per raggiungere la propria indipendenza fisica e mentale…..

bello, affascinante, suggestivo, entusiasmante…..

penso a loro e mi chiedo perché….

perché a loro è stato dato vivere serenamente tra i loro giochi, le loro attrezzature, il loro papà, la loro mamma?

perché? ….

la risposta è ovvia, perché è giusto che sia così!…..

e allora, se è giusto che sia così, perché Olger e Lule e Klea e Bledi non possono vivere questa serenità?

perché hanno dovuto abbandonare, i loro giochi, i loro papà, le loro case, la loro VITA?

e perché Артём (Artyom), Александр (Aleksandr), Михаил (Mikhail), Даниил (Daniil) e Максим (Maksim), Иван (Ivan), Кирилл (Kirill), Андрей (Andrey), Дмитрий (Dmitriy) e Матвей (Matvey) hanno dovuto lasciare chi i propri piccoli nel dubbio di rivederli ancora, chi i propri studi e il proprio futuro, chi la propria VITA? ….

vivo con due dei miei figli…..

25 anni, poco più, poco meno….

li guardo, intenti ad incastrare i propri impegni con i propri obblighi, intenti a VIVERE nel presente e nella prospettiva del futuro …..

li guardo con orgoglio, li guardo con amore e il mio cuore è sereno….

d’improvviso la mia mente vede altro: imbracciano armi e uccidono….

da piccoli, come tutti i bambini, hanno strappato almeno una foglia da una pianta e quando è successo li ho sollecitati a strapparsi un capello perché comprendessero che LA VITA VA RISPETTATA SEMPRE, IN OGNI SUA FORMA….

ed ora imbracciano armi e uccidono….

IMBRACCIANO ARMI E UCCIDONO!!!

ed ora sono diventati ASSASSINI AUTORIZZATI!!!

…. sono responsabili della morte e della vita di altri esseri umani…..

improvvisamente si tingono di rosso….

i corpi dei loro COETANEI straziati da strappi disumani, lacerati dall’orrore delle esplosioni si sovrappongono ai loro corpi, ai loro visi…

corpi esanimi….

corpi e basta, da cui non zampillano più idee frizzanti, risate schiette, parole d’amore…..

corpi e basta da cui fluiscono  rabbia, odio fratricida…..

si, fratricida, perché nel 2023 non dovrebbero più esistere confini, razze, perché dovremmo sentirci tutti CITTADINI DEL MONDO!

….. e poi penso a me…..

e mi vedo disperarmi perché lui, loro, non ci sono più, sia che il loro cuore batta, sia che i loro occhi si siano chiusi…..

non ci sono più perché gli hanno strappato i sogni, gli hanno strappato il futuro……

esco di casa, apro il portone, mi guardo intorno….

quei palazzi, quelle strade, quei negozi, quegli alberi, che sono lì da sempre, da che io ricordi, sono rassicuranti proprio perché lì da sempre, da che io ricordi….

il mio cuore sorride…..

vivo in un quartiere nel cui sottofondo sonoro sono sempre presenti i rombi degli aerei….

per un lungo tempo ho vissuto altrove e quei rombi erano un antico ricordo che mi mancava… c’era un vuoto….

tornata qui, finalmente il vuoto era stato colmato ed anche quello, strano a dirsi, era parte delle mie certezze rassicuranti….

poi però improvvisamente quei rombi hanno cambiato il loro senso nella mia mente, e per quanto sappia che si tratti di voli civili, carichi di probabili uomini e donne festanti,  o uomini e donne d’affari, ho iniziato ad aspettarmi esiti esplosivi e non di rado mi vedo circondata da macerie, gente che chiede aiuto, tutto raso al suolo, vite strappate, bimbi che piangono…… cani con collare che cercano e guaiscono…..

e allora ribadisco. a me non me ne fraga niente!

A ME NON ME NE FREGA NIENTE!!!

russi, ucraini, americani, tedeschi, italiani…..

rossi, bianchi, neri….

sono vite…..

sono VITE…..

ERANO vite!!!!!

e allora BASTA!!!

BASTA SANGUE!!!

BASTA MORTE!!!!!

CHE SI DIA UNO STOP!

CHE SI BLOCCHI TUTTO QUESTO STRAZIO!!!

e poi, se non siete capaci di risolverla in modo pacifico, fate come gli Orazi e i Curiazi! solo 6 persone in tutto!

 ma ANDATECI VOI a farvi lacerare le membra!

DATE VOI la vostra vita in nome di quello stesso obiettivo per cui giocate con le vite degli altri!!! 

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“TOC TOC”….. “chi è?”……

28/06/2021

……e io quando erano piccoli i miei figli e mi rendevo conto che in qualche modo lo studio gli diventava insopportabile dicevo sempre

“innamorati dello studio, innamorati perché studiare a volte è pesante, ma se te ne innamori diventa tutto più facile, gli ostacoli si fanno più bassi, gli spigoli si smussano….”

….e poi c’è la cosa più bella, che quando ti innamori la felicità raddoppia, la gioia che si prova è sempre maggiore di quella che si proverebbe in condizioni di “calma piatta” e ti rimane dentro per ore, giorni, settimane…

….ci pensi un attimo e sei di nuovo lì, dove eri stato bene, ci sei col corpo, con la mente, col cuore e ridi e sorridi al solo pensiero….

….e in fondo, se ci penso, la vita funziona sempre così….

….quando ami la vita è leggerezza, è allegria, è entusiasmo, a prescindere da quel che succede…

…. tutto si ridimensiona, se non addirittura si minimizza….

…. quando ami, la vita è bella, a tutto tondo….

…..questo io l’ho sempre saputo, ma poi mi si è aperto un mondo del tutto nuovo il giorno che ho scoperto una cosa fondamentale:

non è di un uomo che ti devi innamorare, non è di una donna, non è di una persona, non per forza!….

….per stare bene devi semplicemente AMARE…..

…..amare in modo appassionato ogni cosa che hai, ogni cosa che fai, ogni cosa che vedi, ogni cosa che senti!

….da ragazza pensavo che sarei stata libera finché mi avessero lasciato la possibilità di pensare, di immaginare, che avrei potuto rinunciare a tutto senza soffrirne, perché tutto ciò che ero e avevo amato era in qualche modo penetrato dentro di me e quello nessuno avrebbe mai potuto portarmelo via….

…ed è vero, ma fino ad un certo punto……

….nel corso degli anni mi sono dovuta separare da persone che ero da sempre pronta a lasciare andare ed ho continuato ad amare, in modo diverso, più intimo, senza riscontri…..

….con dolore, ma l’ho fatto…..

…..ma con quelle persone sapevo sarebbe successo, ero preparata….

…..ci sono però stati degli strappi da persone, da storie, da situazioni, da cose, inaspettatamente più forti, più incisivi, quelli inattesi, imprevisti ed improvvisi…..

….quegli strappi che avevo sempre considerato impossibili, improbabili, inimmaginabili…..

….ecco, quelli mi hanno semplicemente devastata…..

….mi hanno profondamente solcato l’anima, perché nonostante il mio amore continuasse a vivere per loro, la loro separazione aveva lasciato un buco, una voragine, che non sono riuscita a colmare perché mi sono sentita persa, e dentro si è spento tutto….

….ho continuato ad amare ciò che avevo perso, ma ho trascurato tutto il resto…..

…..l’entusiasmo, la gioia, la voglia di fare, la voglia di essere, la voglia di imparare, la voglia di conoscere, la voglia di vivere….

…..ed ho iniziato a vivere una vita che non sentivo mia, che non mi apparteneva, facevo le cose che dovevo fare senza trovarci nulla di piacevole, nulla di interessante….

….. le facevo e basta….

…..e allora tutto ciò che ero sempre stata, tutto ciò che avevo sempre fatto è entrato in pausa….

……la musica, la scrittura, la lettura, l’incisione su vetro……

…..tutto…..

…..ci ho provato in questi anni, ogni tanto mi ci sono messa, ma sembrava tutto costruito, nulla di spontaneo, salvo rare eccezioni, sembrava avessi perso tutto….

…..mi sembrava di aver perso me….

…..però sentivo che non mi dovevo arrendere, tant’è che il blog è ancora qui….

…..sentivo che in un angolino dentro di me c’era una parte lontana che cercava di parlarmi ed io la mettevo a tacere e la facevo sprofondare sempre più dentro, col preciso intento di tapparle la bocca….

….però  ogni volta, dopo qualche giorno di pausa, lei ricominciava, e cercava di parlarmi…..

….. e allora  mi tappavo le orecchie….

…. è andata avanti così per credo 4 anni o giù di lì…..

…..ultimamente erano diversi giorni che mi pizzicavano le mani, guardavo il pc, lo accendevo e poi sceglievo di non assecondare quel bisogno…

….poi all’improvviso stamattina ho sentito un

“TOC TOC”

e invece di reagire come sempre facendo finta di nulla ho istintivamente chiesto

“chi è?”

e lei, da lontano, mi ha detto

“sono io! adesso DEVI ascoltarmi”…

“và via!” stavo per dirle e invece, esasperata dalle sue continue richieste, le ho detto

“avanti, facciamola finita, dimmi che vuoi una volta per tutte”

e lei, per nulla offesa, mi ha risposto con una semplice parola:

“innamorati!” ..

… “COSA DICI?” …

…. “INNAMORATI, INNAMORATI DI NUOVO!” …

…. “stai fuori?” …..e istintivamente ho pensato “ma manco morta!”

ma lei non mi ha dato il tempo di dir niente ed ha incalzato:

….. “innamorati di nuovo! innamorati della musica, innamorati della lettura, innamorati del vetro, innamorati della scrittura…. innamorati della vita!!!”

e niente, mi sa che ha ragione!

e ve lo volevo scrivere, con amore, che stavolta mi sa che cedo e mi innamoro!

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……E QUINDI GRAZIE!

06/07/2020

….. e all’improvviso oggi mi sono fermata sulla mia strada, mi sono spostata di qualche metro indietro, e la mia vita l’ho srotolata tutta davanti a me…..

e lei, come d’incanto, mentre si distendeva lentamente, faceva spuntare tutte le me del passato fino ad arrivare ad oggi, e insieme a me hanno preso vita tutte le persone e tutti i luoghi e tutte le vicende  che ho vissuto….

ed io ho iniziato ad osservarla…..

e guardando quello che ho lasciato……………………………………..

…..……………………………………………………………………………

quello che ho adesso…….

…………………………………………………………………………………….  

quello che avrei potuto avere…… ……………………………………………………………………………..

e poi quello che probabilmente avrò…….. ………………………………………………………………………………………….

ho capito che altro non poteva essere………………..

e soprattutto ho capito che se avessi scelto quello che avrei potuto avere avrei continuato a vivere una vita che non corrispondeva a me……

…………e quindi GRAZIE! ……………….

grazie, a prescindere dal dolore che ho sentito e che mi ha scoppiato il cuore e che all’improvviso a tratti torna a far male, soprattutto quando incontro lui, i suoi occhi, la sua voce, e mi investe la malinconia di non poter vedere incanutire il suo torace…..

e poi però riguardo a noi ………….

e so che a prescindere dai quarant’anni di ostinati tentativi, di fatto erano del tutto divergenti i nostri obiettivi, troppo distanti le nostre considerazioni per poterci adattare l’uno all’altro………….

ed avrei dovuto continuare a spegnermi……….. per lasciare spazio a lui ……………..

uno spazio comunque angusto per lui, in cui pareti addossate gli stringevano l’anima…..

uno spazio in cui nessuno poteva essere sé………..

e per fortuna, comunque, lui è sempre qui, come io sono sempre qui, e adesso quando lo guardo e i miei occhi incrociano i suoi, leggo la malinconia e il dolore anche nei suoi, ma anche la promessa di esserci sempre, in un altro modo, con amore probabilmente immutato ma coscienti di non poter essere quello che pensavamo…………..

e quindi grazie a lui, per aver accolto comunque questo stravolgimento……..

ma grazie anche a voi, per avermi dato la possibilità di essere semplicemente quello che sono, niente di più, niente di meno, perché per me è quanto di più prezioso potessi avere: essere quello che sento di essere….

…. e grazie a chi oggi è tutti i giorni di fronte a me e, assolutamente diversa da me, mi dà l’opportunità di riflettere su quello che ho fatto, quello che sono stata, quello in cui ho creduto, per scoprire sempre, ogni giorno, di riconoscermici ancora, perché proprio tutto quello che ho fatto, che sono stata, in cui ho creduto, proprio quello è stato ciò che mi ha permesso di fare a mia volta la stessa cosa…..

mi ha permesso di donare a mia volta la libertà di essere quello che loro sentono di essere, di fare e dire e pensare tutto ciò che sentono a prescindere dalle convenzioni, a prescindere dagli altri, e di ribadirlo senza rincorrere l’approvazione degli altri, di essere fuori dal coro…..

e quindi grazie a loro, che hanno avuto ed hanno il coraggio di opporsi al mondo, un mondo che li voleva uniformati, pur raccogliendo un numero infinito di scontrini di somme molto alte, ma senza cedere mai, e vedo già in loro la forza, il coraggio, la ferma volontà di continuare ad essere semplicemente quel che sentono…..

e grazie sempre a voi, per avermi dato in questo modo la capacità di comprendere di essere semplicemente altro dagli altri, non migliore, non peggiore, ma solo altro, solo me, e per questo diversa dagli altri, come tutti del resto, e di aver avuto la forza e il coraggio di continuare ad essere diversa anche e soprattutto in contesti che mi volevano altro….

e di aver avuto ed avere tuttora l’umiltà di esser cosciente di non sapere tutto, e per questo potere e volere imparare ancora e da chiunque, anche e soprattutto da chi apparentemente sembrava sapere ed essere meno di me, perché da loro ho potuto imparare quello che altrimenti non avrei potuto mai conoscere né farlo diventare parte di me….. modificato, adattato, ma comunque generato proprio da quei preziosi incontri alternativi appartenenti a mondi che imprevedibilmente ho cercato e vissuto……

e quindi grazie a voi per avermi insegnato l’umiltà e aver osteggiato l’alterigia e la supponenza, grazie, perché così ho potuto salvarmi, ho potuto risolvermi, ho potuto affrontare le prove e i conti che mi ha presentato la vita e fare le scelte che mi hanno portata ad essere me e ad essere fiera e felice di essere me…..

e quindi grazie a te, che mi hai dato e mi stai dando la capacità di prendere coscienza, giorno dopo giorno, di quello che sono, e di imparare a cambiarlo se non mi piace, se non collima con me stessa, con quello che cerco ogni giorno di diventare e di essere….

e grazie anche a lei, che quel giorno mi passò un link in cui tu, un uomo sconosciuto che mi ricordava un grande prezioso perduto amico, parlava con parole strane, ma che nel giro di qualche mese mi avrebbe aperto un mondo di orizzonti nuovi che giorno dopo giorno mi hanno dato e mi danno la capacità di sconvolgere la mia vita e scegliere una strada che, sola, non avrei mai osato percorrere, la strada della libertà interiore, la strada per la scoperta di me…..

e grazie al mio grande prezioso perduto amico che inconsapevole, per il solo suo somigliare fortemente a te, in qualche modo mi ha suggerito che dovevo ascoltarle quelle parole strane, perché mi è sembrato che mi arrivassero da lui tramite te……

 e quindi grazie a me, che ho saputo cogliere  doni senza fiocchetti, ma preziosi più di un diamante, e che sono di nuovo qui, ancora una volta, a cercare di fermare su un foglio quello che a volte non riesco a dire!

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FB: “a cosa stai pensando?”

22/04/2020

e come tutti i santi giorni anche oggi FB mi chiede

“a cosa stai pensando?” 

e diversamente dagli altri giorni non gli rispondo

“ma a te che te ne frega?”

e mi ci metto a riflettere e no, non sto pensando, mi sto analizzando….

anzi sto analizzando le mie paure…..

…..paure?…..

………………uhm…………….

……no, non si tratta di paure vere e proprie, sono certa di non aver paura del covid-19, sarò stupida, irresponsabile, ma che ci posso fare? io non sento “paura”…..

la paura, quella vera, la sentii la prima volta alle 19,34 del 23 novembre 1980:

il terremoto in irpinia!

e quindi in campania!

QUELLA è la MIA idea di “ PAURA”!

quella che con il pavimento sotto i piedi e le gambe sopra ti tremano pure i pensieri!

ovvio che vivo in questo modo forse troppo leggero questo “momento” perché per mia GRANDE fortuna qui in campania la situazione è abbastanza tranquilla e sotto controllo…..

…..fossi stata colpita direttamente o negli affetti, la MIA idea di paura sicuramente coinciderebbe col covid-19!

ma al momento non è così, e spero che così rimanga, così da poter continuare ad avere solo il terremoto quale misura di riferimento per valutare il livello della MIA paura!!! ……

…..e allora se non è paura cos’è? …..

…potrei direi che vado in panico?…..

……macché! non è quello il panico, e lo so bene, anche quello più che sperimentato, ma per fortuna senza strascichi, perché quello, se capisci che sei tu stessa a generarlo, capisci pure che puoi stroncarlo!…

no, il panico, quello, lo puoi gestire!…

…………e allora, che mi succede? ……..

in tilt!!!!

vado in tilt, quello si, vado in tilt come se fossi un flipper, solo che invece di accendersi, le lucine si spengono tutte, la testa si trova al buio e non vedo più!

e penso a vanvera e mi muovo a vanvera!

e succede sempre, tutte le volte che vado a comprare qualcosa…

….e succede perché cerco con tutte le mie forze, coscienti e inconsapevoli, razionali o passionali che siano, di continuare ad avere SOLO ed esclusivamente  il “mio” terremoto/riferimento per la paura……

e meno male che ormai riesco ad organizzare le cose in modo da non scendere, salvo emergenze/eccezioni, più di una volta ogni dieci giorni….

…. e stamattina, puntualmente, è successo….

………….ancora una volta………

e la cosa si deve risolvere, perché, fondamentalmente, il tutto si svolge sotto lo sguardo divertito e compassionevole di mio figlio che, sentita la porta aprirsi, mi raggiunge in cucina e, braccia incrociate, si pianta davanti a me e inizia a godersi lo spettacolo di una me che ogni volta è più cosciente di quanto, totalmente in preda all’irrazionalità, possa far divertire gli altri!

che poi in effetti manco è un dramma, alla fin fine ci si può sentire pure utile a far ridere gli altri, perché ridere fa bene, e far stare bene mio figlio è pur sempre un bel risultato….

ma non rido io! non all’inizio, almeno, e questo non va bene!……

e stamattina, che sono dovuta uscire, ero convinta che sarei riuscita a tenere la situazione sotto controllo, e invece all’ultimo momento mi è letteralmente sfuggita di mano come al solito….

……già entrando nel palazzo, nel prendere le chiavi, mi sono resa conto che si stava mettendo male perché mi sono sentita dir loro:

“voi, comunque, vi ho sistemate, tanto vi prendo con i guanti e, tempo di aprire la porta, finite di nuovo in tasca e ci rimarrete fino alla prossima volta, e il primo passo è fatto”!

e già questo, parlare con le chiavi, già questo non va bene, non va proprio bene, e quindi, intuito come stava girando, uscendo dall’ascensore mi sono fermata e mi sono detta

“paola, controllati!”,

ho tirato un respiro profondo di rilassamento e sono entrata…

…..ma ho vacillato “salutando” le chiavi! …..

…entrata, mi sono detta “dai, cominciamo!”….

e subito dopo

“eh, cominciamo, la fai facile…. cominciamo, ma DA DOVE? cosa tolgo prima? i guanti? la giacca? la mascherina? o le scarpe, che considerato l’uso che se ne fa ultimamente sono diventate quasi un accessorio sconosciuto e sicuramente più insopportabile di prima?”

eh, ma ovviamente non deve scattare improvviso ed impellente il bisogno urgente di andare in bagno? manco fossi stata fuori tutto il giorno!

“ok, allora prima il bagno, sennò non riesco a fare niente!… eh no, non posso, ho cose che devono andare subito in congelatore! .. evvabbé, che sarà mai! aspettano…. già, e ma inizia a far caldo, e già son state fuori un sacco di tempo…..vabbè, dai paola, concentrati, non pensare al bagno e opta per lo svuotamento del carrello… eccerto, ma se indosso ancora tutta sta roba! bene, allora prima la giacca, così ci togliamo di mezzo il problema-giacca”…

….essì, problema, perché la prima volta che sono rientrata, per prima cosa ho preso la giacca e tutto quello che avevo indossato ed ho buttato tutto in lavatrice….

…..poi però mi sono pentita, perché ho pensato che se fosse venuto il terremoto (il pensiero costante del terremoto è un’altra traccia indelebile dell’esperienza passata che non mi abbandona mai) non l’avrei avuta sotto mano….

….eh, si, mio caro governatore de luca, sappi che per quanto grande sia la mia stima per la tua risolutezza nel gestire questa sciagura, per quanto condivida le rigide misure cautelative, sappi che se viene il terremoto io su non ci sto!

questo l’ho detto da subito ai miei figli, alle mie sorelle e a mio fratello:

“si, io resto a casa tutto il tempo che serve, va benissimo, ma sappiate che se viene il terremoto io scendo, e se mi arrestano, pace”….

…..per fortuna, almeno finora, il terremoto non c’è stato, non qui…

….e comunque io la giacca non la butto più in lavatrice, me la levo con cautela e la appendo subito sull’appendiabiti, incastrandola verso il muro, non sia mai qualcuno dovesse urtarla e infettarsi!….

……questa situazione comunque mi ha fatto capire un paio di cose:

1) non avrei mai potuto fare l’infermiera, il medico, la virologa o la biologa, mi sarei sentita sempre sporca e probabilmente non avrei avuto figli per non dover affrontare il terrore di infettarli con qualcosa portata da me! e questa, non avere figli, sarebbe stata davvero una gran brutta cosa…..

; 2) per fortuna non soffro di rupofobia, ovvero paura dello sporco, non avrei retto molto!…

“ok, la giacca è a posto, e adesso? adesso proviamo a togliere i guanti come ha fatto quello in tv: arrotola il centro del guanto intorno all’indice della mano opposta, fai lo stesso con l’altra mano, tira e si sfila….

…eddai, e togliti!….

ma tu vedi!

si allungano ma non si tolgono!….

eccheccavolo!

ma quello l’ha fatto in un secondo!….

evvabbé, pollì, forse quello non aveva i guanti power free!”

ok, tolti i guanti facendo finta di esser riuscita a fare come quello in tv, corriamo in bagno a lavare le mani ma senza sostare più del necessario per salvare i surgelati!

ok, ci siamo, passiamo al carrello…

“uhccavolo, il carrello! ho tolto i guanti e non ho disinfettato prima il carrello! e ma con i guanti infetti che senso avrebbe avuto disinfettare il carrello? quindi? quindi un altro paio di guanti! ma devo togliere ancora la mascherina, prima la mascherina!…

questo virus costa troppo!

è uno che spinge allo spreco!

mi fa una rabbia dover buttare guanti integri ogni volta!… “

intanto mio figlio, che già mi ha osservata durante l’operazione guanti e mascherina senza dire una parola, poiché il mio dialogo con me stessa e con le cose con cui ho a che fare ogni tanto si sposta sul piano verbale, in quei momenti cambia espressione, e il suo sguardo divertito si fa misto di un po’ di preoccupazione, ma continua ad essere solo spettatore…. sempre piantato lì, braccia conserte…..

io ormai ci ho fatto l’abitudine a questa sua supervisione immobile e non mi arrabbio manco più, anzi la prendo come sprone per non perdere, finché ci riesco, il controllo di me stessa e delle mie azioni…..

fra un dubbio e un altro circa la contaminazione degli oggetti prendo con le punte dei polpastrelli le bottiglie dei detersivi e mio figlio mi fa “ATTENTA!” e mi fa fare un salto, io lo guardo con aria dubbiosa e lui ridendo mi dice semplicemente “potrebbe essere contaminato!” ed io “ ahè, simò!” e continuo, poi mi fermo: sott’occhio vedo che lui sta per toccare il manico del carrello

“FERMO!!!” …

lui si blocca “che succede?”

“NON TOCCARLO!

mi sono distratta, pensando ai guanti sprecati non l’ho più disinfettato!” e non so nemmeno come mi si materializza fra le mani uno straccetto imbevuto di alcool, ed inizio a strofinare…

“fatto!”

e contemporaneamente sento

“AH!” …

mi blocco, mi giro di scatto, lo guardo con aria interrogativa, e lui mi fa “volevo vedere se stavi attenta!” e mi strizza l’occhio…..

ed è a quel punto che mi fermo, tiro un respiro profondo per rilassare soprattutto la testa, lo guardo e sorrido

“questa storia va risolta, giusto?” …

“eh si, mamma, credo proprio che tu debba risolverla, non reggerai ancora molto se continui così!

ragiona, le mele, le arance, la mozzarella, come le disinfetti?”… e mi abbraccia…

e lo abbraccio…..

virtualmente, s’intende! ;-)

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Mì…..

08/09/2019

e così te ne sei andata….

…..all’improvviso….

……stop, chiuso, finito ….

…..andata….

…..portandoti via le nostre voci, i nostri sguardi, i nostri contrastanti pensieri, le nostre discusse posizioni, le nostre parole che rimbalzavano da sempre come in un lungo interminabile duello a ping pong….

…..era quello il nostro modo….

……e tutto d’un tratto il silenzio….

………….la tua voce mi risuona nella mente….

e basta!….

lasciami stare!….

adesso la devi smettere!….

………..

………ti voglio bene… anch’io, ti amo di un bene infinito…..

………….progetti insoluti, promesse mancate, parole nel vuoto….

………..carezze sospese….

……..e quel bacio…..

……..quanto era irritante la tua pretesa ad ogni incontro notturno…

……dammi un bacio…. te l’ho appena dato!…

………dammene un altro…. che palle che sei….

………..e tu che ridi, ed io che rido, e poi vinci tu e te ne prendi irrimediabilmente un altro….

……….ne prendi prepotentemente un altro….

….sempre!….

………..Pallì….

………e io capivo e sbuffavo….

……..che vogliamo mangiare… e poi non era mai quello….

………..te ne sei andata la mano nella mia mano…. il tuo corpo scosso da una mano potente che ha strappato via il tuo alito vitale ed io l’ho visto andare via…..

……ed io ti ho vista andare via: io e te, sole quasi fino all’ultimo momento….

…….un istante e sei andata via….

………..un istante ed ho chiesto aiuto a chi ti ha amata tanto quanto me….

……..un istante e mi sono specchiata negli occhi commossi di chi ti amava tanto quanto me….

………un istante e sul tuo volto un sorriso sereno, appagato….

…hai incontrato il tuo uomo! sono certa che fosse lì ad aspettarti, è solo così che mi spiego il repentino disegnarsi sul tuo volto di quella pace tanto cercata e finalmente raggiunta!….

…….era lì il tuo uomo…

………..era lì mio padre….

…………le pantofole macchiate di colla, i jeans con la vernice e lo stucco, le maniche della camicia rigirate a tre quarti, lo sguardo sorridente che sbircia da sopra gli occhiali, la mano protesa verso te, pronto ad accoglierti per un giro di valzer….

……..ed io come da piccola  fermavo i miei giochi per guardarvi ballare, io in quel momento ho fermato il cuore e ti ho guardata andare…..

….era lì e gli sei andata incontro e ci hai lasciato la serenità sul tuo volto che ha cancellato tutte le sofferenze di quegli ultimi giorni….

….di quegli ultimi istanti…..

……..e adesso? ……….

e adesso chi riuscirà a rivoltare la mia anima come un calzino permettendole di sviscerare i più reconditi anfratti?

adesso chi penetrerà mio malgrado la mia anima?…….

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