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MOMENTI – Io non appartengo più _ R. Vecchioni

22/06/2014

……posso dire che i miei pensieri vanno a “momenti”……

……ovvero che ci sono periodi (appunto, momenti) più o meno lunghi in cui vengo letteralmente colta da un senso profondo di sconforto rispetto a quel che vedo in giro che mi crea un forte disagio…….

……a volte piano piano, altre volte in modo prorompente, tutto ciò si trasforma improvvisamente in nausea…….

questa nausea credo sia dovuta al confronto spontaneo che faccio tra ciò che sono i principi etici, comportamentali, ecc, che mi hanno insegnato e che ho fatto miei e quelli applicati dal resto del mondo: quando cozzano troppo, o meglio quando vengono sposati da un’eccessiva quantità di “altri”, e diventano automaticamente schemi comportamentali sociali comuni, accettati come fossero naturali, logici, e soprattutto corretti, comincio a sentirmi a disagio, come se non appartenessi più a questa società, perché tutto ciò mi è estraneo…….

Io non appartengo più_ R. Vecchioni – caricato da ucmilla

 

e allora non c’è altro da fare che trovare il modo di disfarmene, in qualche modo DEVO mandarla via questa nausea, perché genera una forma di sarcasmo incontrollato che ha su di me effetti davvero fastidiosi: perdere la mia naturale serenità d’animo che, prescindendo dalle situazioni specifiche della mia quotidianità, mi permette di affrontare con ottimismo anche gli episodi e gli scogli più gravi,dolorosi e complessi è davvero insopportabile, ergo la cosa va risolta…..

come? …..

…….uhm……

……durante la mia prima gravidanza frequentavo un corso pre-parto……

ricordo che una volta ad una mia “compagna di classe” uscì l’herpes labiale in una forma davvero forte e lei arrivò disperata perché, non avendo assunto il suo farmaco abituale per ovvi motivi, soffriva da cani e non vedeva l’ora di risolvere.

la persona che si prendeva cura di noi future mamme le disse che non c’era forma migliore e più efficace, in situazioni del genere, che far quello che già stava facendo, ovvero lasciar sfogare l’eruzione ed aspettare che andasse via, certo soffrendo un po’, ma con sicuri effetti di risoluzione se non altro più duratura…..

…..la cosa ci lasciò perplesse: noi tutte eravamo abituate a ricorrere ai rimedi farmacologici nel più breve tempo possibile al primo accenno, ma lei ci fece notare che l’herpes, considerato come sfogo di un malessere, se costretto a “rientrare” non faceva che rintanarsi, annidarsi ed aspettare il momento giusto per riesplodere, mentre dandogli modo di sfogare sarebbe andato via da solo dal nostro corpo, non si sarebbe sentito “incatenato a noi”, non avrebbe dato fastidio che per il tempo di risoluzione…… il veleno ci avrebbe abbandonate……

……..rapportando questo concetto alle emozioni, da quel giorno ho imparato ad accoglierle tutte, a non soffocarle più, soprattutto quelle negative, per dare la possibilità alla mia anima di non vivere in un ambiente sporco e buio e, piuttosto, lasciarle la possibilità di svolazzare felice per ogni angolino del suo habitat…..

e allora, se e quando mi vengono i pensieri negativi, non vedo altro sfogo che lasciarli uscire, esprimerli, e salutarne le conseguenze nel momento stesso in cui li focalizzo……

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