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MOMENTI: Paladini e Donzelle – Millenovantanove_ R. Vecchioni

20/10/2014

Millenovanvanove – R. Vecchioni – caricato da Canale di PerAmoreMio

questo post è VOLUTAMENTE provocatorio!   ;-)   :mrgreen:

…………………………………………………………………………………………………………………………………

………………..uuuuuhhhmmmmm………………………………………………………..

è da un po’ che sto facendo un nuovo “gioco”, quello di chiacchierare con diverse persone su uno stesso argomento per mettere a confronto le diverse posizioni e cercare di trarre delle conclusioni più o meno concrete……

ultimamente mi è capitato di parlare di un argomento scottante: il raporto Lui/Lei e potrei dire di aver finalmente risolto tutti i miei dubbi e potrei decidere, anzi dovrei decidere, di chiudere il blog…….

…..si, perché quando ho aperto il blog, uno dei primi post era un appello agli uomini……. già, perché mi sono resa conto da un bel pezzo che dal confronto fra donne alla fin fine generalmente vien fuori un malessere più o meno condiviso a tappeto che riguarda il dolore per non essere comprese dal proprio uomo, per non “sentirlo” vicino…… ….si, dolore, perché noi donne soffriamo dell’assenza del nostro uomo (ma non di quella fisica, beninteso!) molto più di quanto non si soffra per il dente del giudizio più incastrato e storto!!! ……..

condivisione di uno stato emotivo quasi all’unanimità…….

uhm….. condivisione……..

non ho mai compreso fino in fondo il comune detto “mal comune mezzo gaudio”……. anzi, in effetti mi son sempre chiesta da dove derivasse questo mezzo gaudio….. …..dal mio punto di vista è inesistente e piuttosto sostituibile (se non addirittura “sostituendo”) con “doppio male”…….

insomma, non ci credo che in una situazione del genere l’unione faccia la forza, ovvero non credo che questo genere di “unioni” possa generare non dico una soluzione, ma nemmeno un’idea geniale che possa fungere da preludio alla risoluzione del problema e proprio per questo cerco da sempre di evitare di farmi coinvolgere in discussioni a SESSO unico: se c’è una cosa che proprio non sopporto è il vicendevole darsi man forte sulle disgrazie, il compatimento reciproco, la condivisione di una posizione che mira solo al rafforzamento dell’ostinazione a voler avere ragione, a dimostrare di averla, a pretenderla…..

ma a che serve? io credo che il confronto debba portare ad un allargamento della propria visione, o perlomeno al tentativo di andare oltre le proprie posizioni, accantonarle un attimo, per cercare, se non proprio di comprendere, almeno di capire le ragioni dell’altro/a…….

a meno di non aver bisogno di sbollire rabbia, risentimento, incazzatura, ecc, in un esercizio di puro sfogo piuttosto che di cercare nel punto di vista altrui una prospettiva diversa in cui inquadrare il problema (ma questo implicherebbe la fortuna di incontrare un’altra donna che riesca ad essere imparziale, cosa estremamente rara), ho sentito sempre più forte il bisogno di porre alcune domande direttamente agli uomini, le stesse identiche domande cui mi ero già data risposta e cui mi avevano già risposto  altre donne, confermando la mia posizione, ma sempre sulla base di un comune sentire, vivere, intendere il rapporto di coppia, la “necessità” di aver cura di precisi aspetti della vita a due, dell’impegno profuso nel quotidiano, anzi nella lotta contro la quotidianità ed i problemi pratici che ne derivano…..

…..perché, parliamoci chiaro, finché non si presentano problemi reali, tutto è molto semplice, l’idea della convivenza è confusa e molto poco realistica, sembra di vivere in una favola immaginando cenette a lume di candela e weekend da luna di miele anche a distanza di anni dalla stessa, ma quando poi si inizia a combattere con i tanti aspetti materiali della realtà sembra quasi di compiere un percorso ad ostacoli, ma talmente grandi e gravi da far invidia ad un thriller: conti da pagare, malattie più o meno serie, sbandate devianti, elettrodomestici che si rompono proprio quando servono, figli che non studiano….. e tutto ciò quando va bene!  

permane, per fortuna, una gran voglia di continuare a vivere ed essere sé stessi, ma ci sembra indispensabile, perché questo sia possibile, essere compresi dall’altro/a…..

da questi confronti, confidando nel fatto che, come noi donne abbiamo del mondo una visione più o meno universale, questo principio sia applicabile anche agli uomini, sono arrivata a conclusioni sconcertanti sia sugli uomini che sulle donne che, fatte salve alcune rarissime eccezioni, valgono più o meno per tutto il resto degli individui adulti (?!?) pensanti (?!?)…….

 mi soffermo prima sugli uomini…..

…….quasi tutti gli uomini hanno due facce.

al tempo!

non volendo tacciarli di falsità per principio, forse è meglio parlare di due “modalità”: una riservata al mondo privato, ovvero a chi condivide con loro spazi, tempi, oggetti, ecc,  in casa; l’altra dedicata a tutto ciò che è fuori, ovvero colleghi, amici, conoscenti e, qualche volta, parenti (che ormai, buon per loro, non fanno parte più del “dentro”!!!)….

appurato ciò, il punto è non solo comprendere quale sia la “vera” faccia: quella dentro casa, luogo dove hanno certo il diritto di rilassarsi ed essere sé stessi al 100%,  ma dove si prendono anche quello di mostrarsi burberi, distratti, non disposti al dialogo, irascibili, pretenziosi, egocentrici, attentissimi al centesimo in più che si spende su tutto, tranne che per QUEL libro-giornale-accessorio-ecchissàcchealtro che pare proprio indispensabile alla loro sopravvivenza, oppure quella fuori casa, dove sanno rispettare al massimo tutte le formule di galanteria, gentilezza, attenzioni anche superflue, dando di sé un quadro del tutto diverso da quello che poi rivelano in casa?

qual è la loro vera essenza?

e, soprattutto, PERCHÉ non si mostrano per quello che sono davvero sempre?

è un atteggiamento dovuto all’educazione ricevuta (dobbiamo cioè “ringraziare” le loro mamme?) oppure dipende dall’incapacità di essere quello che sono perché questa fa parte della loro natura?

e ancora, ne sono coscienti o sono davvero così ottusi da riuscire sempre a trovare lo specchio della matrigna di Biancaneve pronto a rimandargli la parte più bella di loro?

no, perché se ne sono coscienti allora sì, allora lo grido a gran voce: sono anche “falsi”!!!

o forse tutto ciò dipende da una forma di supponenza, dall’essere convinti di essere “superiori” e di avere il diritto di imporre la loro “supremazia” sulle compagne?

insomma, ma ci sono o ci fanno?!?

io sono stanca di vivere in un mondo in cui il solo fatto di essere donna sia ancora così “castigante”!

e, avendo la responsabilità di regalare al mondo ben due “esemplari” maschili, sono da sempre impegnata con tutte le mie forze per far comprendere ai miei due figli maschi che nulla gli è “dovuto” per il semplice fatto di essere nati con un accessorio che non è da considerarsi “IN PIÙ”, ma solo DIVERSO da quello che abbiamo noi!

no, perché a dirla tutta, in effetti gli  accessori “IN PIÙ” tuttalpiù li abbiamo noi donne, dal momento che siamo NOI che creiamo, siamo NOI che diamo la vita!!! e diciamolo una buona volta!!! se non fosse così, non ci sentiremmo onnipotenti ad ogni gravidanza!!!

e allora tutta questa supponenza maschile da dove deriva? che sia una forma di invidia? che nascondano sotto questa loro “boriosità innata” la paura di essere “meno” proprio per quellodicuisopra e il bisogno di dimostrare il contrario?

…….bé, se così fosse, ci hanno così tanto riempito la testa con quel benedetto senso di castrazione che ci porteremmo dentro causa mancanza di pene che sarebbe il colmo!!!

pène e péne a parte, vorrei tanto saperlo, se non altro per capire se posso nutrire la speranza di non essere impegnata da QUASI DICIOTTO ANNI (diciannove se si considera il tempo di gestazione) in due investimenti che falliranno miseramente semplicemente perché il terreno su cui ho seminato non era “adatto per natura” (anche se al momento mi sembra di essere sulla strada giusta per  far comprendere i miei perché di donna ai miei due ragazzi) o se non mi conviene andare in prepensionamento  e risparmiare tutte le energie già “programmate” per il mio futuro di madre e decidere di spenderle in attività che si riveleranno nell’esito meno frustranti……

no, perché io, poi, lo so già, qualora dovessi fallire, non riuscirei a mentirmi e non vorrei vivere il resto della mia vita nel rimorso …….odio perdere tempo in imprese che so essere fallimentari a priori!!!

il dubbio ce l’ho, ed è grande, perché ho visto e vissuto molto da vicino cambiamenti…. cambiamenti?!?, macché cambiamenti! STRAVOLGIMENTI di uomini su cui si era scommessa la vita  per trovarsi in mano la quantità d’acqua che si riesce a raccogliere nel vano tentativo di afferrarla mentre scorre dal rubinetto: NULLA, tranne qualche goccia d’acqua capace solo di bagnare la mano! ……. (qualche tempo fa un uomo apparentemente saggio e corretto, ma solo per quel che io so, ma io faccio parte del suo fuori, mi ha detto che l’acqua, quando non riempie, lava o rinfresca…… mi è piaciuta questa risposta, ma, anche sforzandomi, non ricordo sul volto delle donne coinvolte in simili esperienze l’espressione di freschezza e di pulito che avrei dovuto cogliere…..)…….

e veniamo ora alle donne…….

le donne, praticamente tutti i “tipi”, quelle più simili a me come quelle distanti anni luce da me (anche qui, con le dovute esclusioni delle eccezioni), a prescindere dagli esordi del loro rapporto di coppia, a prescindere dalle prospettive dello stesso (ma che cosa stupida le prospettive!!! per non parlare delle aspettative!!!) alla fine si trovano a confrontarsi con questa assenza: lui è distratto, non gentile, scansa i compiti più impegnativi e noiosi, non è presente con i figli….. il solito, insomma, manco si trattasse di un’ordinazione al bar!!!

scatta quindi questo senso di solitudine interiore, dovuta alla necessità inappagata di condividere con lui la quotidianità, e il più delle volte lei finisce col trovare un amico (amico, NON amante, sia chiaro!) che le sarà di conforto, che le sarà di sostegno, che sarà disposto a sopperire alle assenze e alle mancanze del suo lui……

che bello! generalmente tutte  bene o male riusciamo a trovare un amico pronto a soccorrerci quando sentiamo la mancanza del nostro lui…..

si, perché, diciamoci la verità, per quanto ti possa essere vicina un’amica, la più cara e valida delle amiche, il sostegno di un uomo ha tutto un altro “sapore” fosse lì anche solo ad ascoltarti senza nemmeno pronunciare un verso…..

chissà, dev’essere il fatto in sé di “sentire” la presenza maschile……..

bello…….

si, bello……

peccato, però, che il più delle volte tutto ciò avverrà mentre un’altra lei, la lei del lui amico nostro, starà soffrendo delle assenze e delle mancanze… di lui!!! si, al 99% succederà, perché ho il sospetto che il patrimonio genetico della “capacitàdidareattenzioniesostegno” degli uomini sia nettamente più basso di quello delle donne, proprio come il loro tetto massimo di parole da spendere quotidianamente…… 

ahahahahaha, ma stiamo scherzando?!?!? 

allora,  io mi chiedo: ma le donne si rendono conto che gli uomini/amici che le confortano per lo sconforto causato dal marito/compagno dal canto loro sono causa dello sconforto  di un’altra donna?!?

e se decidono di credere comunque in quello che il lui/amico mostra di essere, sono coscienti della stortura che concorrono a creare?!? e sono coscienti delle balle che le vengono dette dall’amico di turno? si ho detto balle, perché se qualcuno quando parla dice cose che poi non fa o non è, allora sono balle! balle enormi!!!

o sono talmente fuse da non rendersene conto?!?

e gli uomini/amici che soccorrono le donne amiche e sono pronti ad offrir loro tutto l’appoggio mentale e fisico di cui necessitano, sono coscienti, mentre nel loro “portacervello” formulano probabilmente pensieri di  solidarietà maschile (non ce la faccio proprio a immaginare che possano non essere solidali tra loro!) che si alternano a flash in cui, con vesti ed armi che susciterebbero l’invidia di Orlando, di Roland, di Gaston e di Astolfo, si prodigano in imprese salvadonzelladiturno, di essere loro stessi la causa dello sconforto delle proprie “compagne” (o “scompagne”?!?)?

(a questo proposito ho letto da qualche parte che questa propensione a fare da salvadonzelladiturno è tipica dell’adolescenza, ma via via va mitigandosi, il che, considerata la quantità di uomini in età adulta che la conservano intatta, mi fa pensare ad una forma epidemica di resistenza alla crescita)…….

e gli uomini, sono coscienti, non foss’altro che per questo, di offrire loro stessi ad un “compagno di sventura” (si, sventura, perché mentre immaginavo il momento in cui sono impegnati ad ascoltare il motivo per cui prestare la loro opera di salvataggio mi è apparso Homer Simpson la cui mente vaga ovunque mentre gli si parla, ma proprio non riesce a concentrarsi sull’oggetto del discorso e pensa fra sé e sé  ”OHHHHH….. ma perché lo sta chiedendo proprio a me?!?”) ……ehm…. mi sono persa :D ….. dicevo, sono coscienti di offrire loro stessi ad un “compagno di sventura” la possibilità, insomma, di sfoderare la più affilata e lucente delle armi bianche?!? ……..uhm……..

ma insomma, mie care donzelle, vogliamo svegliarci?

ed uso il noi di proposito!

perché mi ci metto nel mucchio di quelle che non riescono a focalizzare che alla fin fine forse il problema è che siamo noi in errore, o meglio, e l’ho capito solo ora, e dal mio punto di vista ci ho messo fin troppo a comprenderlo, che questa “presenza maschile”, apparentemente indispensabile per il nostro benessere psicofisico,  di fatto è sovrastimata e, quando c’è, fittizia!

ci prendiamo in giro, insomma, signore!

………uhm……… ……… uhm……………. ……….uhm……….. uhm………….. 

……ma si, la dico! e la dico con convinzione: purtroppo c’è un problema di fondo, un “dettaglio” non trascurabile (e questo è spudoratamente fisico! ;) ) che rende impossibile la concretizzazione di quanto sto per dire, ma credo davvero sarebbe la soluzione di tutte le nostre frustrazioni di donne: un mondo di sole donne! quanto sarebbe appagante!!!

non dico che finirebbero tutti i problemi, eh, anche tra noi non scarseggia la tendenza all’indifferenza, all’egocentrismo, all’invidia……

certo, mica finirebbe tutto ciò!

ma c’è una cosa cui sono convinta non rinuncerebbe nessuna donna: discutere, avere il coraggio di guardare l’altra in faccia e dirle quel che si pensa…..

possiamo dirlo in modo allusivo, possiamo prenderci a capelli, ma che importa? l’importante è che non rimaniamo per l’eternità nell’attesa che il primo passo lo compia l’altra…… non ci lasciamo scivolare la vita tra le mani senza accorgercene confidando nel fatto che tanto siamo indispensabili……

siamo giuste, siamo sbagliate….. siamo quel che siamo, ma soprattutto siamo!

ed abbiamo il coraggio di osare……

ed è la promessa che ho chiesto a mio figlio di farmi: quella di ricordarsi di avere le palle anche nei momenti in cui vorrebbe scappare, anche nelle situazioni che vorrebbe glissare, e di dimostrare davvero di essere sempre non un uomo, ma un Uomo……. e a prescindere dal letto!

lui me l’ha promesso……. io starò lì a ricordarglielo se dovessi accorgermi che verrà meno un giorno……. bah….. intanto io continuo nel mio impegno….. lo devo soprattutto a loro, ai miei due figli maschi, visto che una donna mi ha detto che per sua esperienza personale non sono tutti uguali, suo figlio non è così……

mi domando se non sarebbe molto più facile per tutti vivere in un mondo senza legami……. o, forse meglio, in due mondi separati, dai quali ogni tanto uscire per incontrarsi quando si sente davvero il bisogno di DONARSI all’altro/a…….. non di PRENDERE dall’altro……

uhm….. e i figli?

forse per riequilibrare le cose i figli maschi dovrebbero essere educati dalle madri e le figlie femmine dai padri, ma assolutamente non in modo “tradizionale”, piuttosto facendogli vedere e soprattutto VIVERE il mondo secondo il proprio modo, così, giusto per dar loro la possibilità di imparare ad accogliere e a comprendere l’altro/a…..

chissà, forse, tempo una/due generazioni, si potrebbe arrivare ad unificarli davvero sti due mondi o almeno a farli coesistere in modo più sereno e meno sconcertante…….

ri-bah…… 

ma dopo tutto, tutte ‘ste chiacchiere, a che servono? ……

uhm……  

“a conclusione” , a nulla……. :/

p.s. basandomi sull’affermazione fatta all’inizio, quella in cui affermo di aver “risolto” i “dubbi-base”, in effetti potrei anche decidere di chiudere qui il blog, considerato che uno dei miei obiettivi primari era appunto quello di scioglierli…… però……. però, “‘a verità”, i pensieri continuano ad affollare indisturbati la mia mente, io continuo a riflettere (anche se qui appaio un tantino “latitante”) e di fatto di dubbi potrebbero nascerne altri, anzi, ne sono più che certa…… ERGO…… il blog non lo chiudo!!! :D

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AMORI PASSEGGERI………

20/10/2014

succede che ci si innamora di persone che non ricambiano il nostro sentimento….. o che non ci lasciano capire chiaramente quali siano le loro intenzioni nei nostri confronti….. credo che tutti ci siamo imbattuti in amori incerti almeno una volta nella nostra vita…… ricordo i batticuori, gli appostamenti per incontrarlo, le lunghe “passeggiate” nei pressi del suo palazzo o della sua palestra…… scegliere in classe il banco dietro il suo per poterlo guardare o quello al suo fianco per poterlo sfiorare…… che belli quei momenti, pieni di speranze, di attese, di sogni di una vita futura…… e lui che a volte ci sta, a volte sfugge, a volte ci fa il filo, altre volte non ci vede nemmeno perché passa la bionda con la minigonna sopra il sedere, altre ancora ci saluta cordiale mentre abbraccia la sua nuova ragazza, ma ci da quel bacio inatteso e inopportuno o fa quel gestoequivocochesarebbestatomegliononavessefatto che ci fa piombare in un vortice di dubbi e speranze: perché mi ha toccata? perché mi ha strizzato l’occhio, perché mi ha offerto il gelato?….. perché?….. eh, momenti indimenticabili, di dolore, di pianti, di disperazione, di speranza, di attesa……. momenti di esaltazione….. momenti di crescita….. momenti che dovrebbero fungere da palestra per la vita futura……. e poi all’improvviso lo incontri e non ti piace più perché lo guardi con altri occhi, perché ti ha fatto soffrire troppo ed hai deciso di dargli un taglio, perché hai incontrato un altro, perché semplicemente non ti piace più…… perché hai capito che quell’amore era solo una costruzione mentale in cui ti sei trastullata per trovare il motivo per truccarti, per vestirti in modo carino, per provare tutte quelle emozioni che solo una cotta ti regala…… generalmente questi amori senza futuro, senza possibilità di evolversi, ad un certo punto finiscono, si trasformano in una bolla di sapone che dopo aver fluttuato un bel po’ nell’aria, trasportata leggiadramente dal venticello, improvvisamente in un soffio svaniscono senza nemmeno fare rumore….. così, silenziosamente, se ne va in punta di piedi, ti giri a cercarlo e non lo trovi più, guardi nel tuo cuore ed ha lasciato solo un dolce ricordo di attimi fuggenti……. attimi importanti, ma pur sempre fuggenti……. perché allora, qualche volta, succede che non te lo togli più dalla mente? ci provi (?), sai che è un amore senza futuro, impossibile, però lo conservi, lo custodisci gelosamente e quando/se ti rendi conto che si sta affievolendo corri subito a prendere un attizzatoio e lo rianimi, pur sapendo che, a ben considerare, i piaceri che ti procurerà saranno ben poca cosa rispetto a tutto il tempo che passerai ad arrovellarti sul perché, sul se, sul come…. e ti ritroverai a passeggiare sotto casa sua, a comporre il suo numero di telefono, a mandargli una e-mail o un sms che semmai non avranno risposta, o a controllare il suo ultimo accesso su WA…….. e pur sapendo che ti farai male continuerai a tenerlo vivo…… perché? ……. perché succede?…… e perché succede che alcuni amori durano in questo modo una vita intera?……

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