Archive for 28/11/2014

Tristezza

28/11/2014

che poi, a ben pensarci, secondo me la tristezza è molto peggio del dolore…….

si, perché quando soffri in qualche modo reagisci, che so, ti puoi arrabbiare, puoi piangere, puoi urlare, puoi anche metterti a ballare o a cantare!

quando sei triste no, tutto è molto ovattato, confuso, e ci sono momenti in cui ti chiedi pure perché, da dove viene quella strana sensazione che ti pesa sul cuore, che ti induce a muoverti al rallentatore, che ti impedisce di pensare……

ti guardi nello specchio e i tuoi occhi non ti rimandano il tuo solito sorriso, non guardano con curiosità tutto ciò che sta intorno, non ti fa fare altro che gesti meccanici…..

e se vedi un bimbo in passeggino che ti sorride o un gruppo di ragazzi che si sfrocoleano a vicenda (trad. per i non Napoletani: si sfrocoleano a vicenda = si prendono reciprocamente in giro……uhm…… naaaaa, decisamente meglio in napoletano! ;) ) non lo senti quel solito calore che ti riscalda dalla pelle alle ossa, no, li guardi come se fossero strani, con indifferenza, con sufficienza…. addirittura ti chiedi cos’abbiano poi da ridere o sorridere così e tiri dritto….. e vallo a focalizzare che la strana sei tu!!!

tuo figlio arriva da scuola e ti dice che ha avuto 7 in matematica e tu reagisci con uno spento “bravo” buttato lì per dovere e non lo investi quasi saltandogli al collo col tuo solito caloroso abbraccio corredato da un “EVVAIIIIIII!!!”……

no, è come se qualcuno ti avesse tolto la corrente e ti avesse messa in stand bay, e poco ci manca che in fronte ti esca pure la scritta “batteria scarica – collegare il caricabatterie”…….

….. e sai bene che non c’è nessuno pronto non dico a darti la carica, ma almeno a metterti in carica……

no, ormai non osiamo più desiderare che ti dia la carica!!!

e non puoi far altro che aspettare di ricordartelo quello stramaledetto motivo per cui sei così a terra….. quello stramaledetto motivo per cui sei sprofondata più giù del paradiso e più su dell’inferno……

niente, devi solo aspettare che venga quel momento…..

perché quando arriva e lo riconosci, allora si che ti puoi scrollare di dosso tutta quell’apatia, tutto quello strano sentire, tutto quel torpore che ti nasce da dentro e non ti fa essere……

e quando finalmente arriva, quando finalmente te lo ricordi bene che nel limbo non ci sei mica andata a farci un giro perché non avevi altro da fare, ah!!!! allora si che ti dai da fare, allora si, cazzo se ti dai da fare!!!

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Passione e Razionalità

27/11/2014

sono convinta da sempre che in me albergano due forze decisamente contrastanti, eppure coesistono e si equivalgono, la Passione e la Razionalità

per lungo tempo ho dato sicuramente la priorità ed ho coccolato ed ho viziato quella passionale a scapito della razionale……  

…… intorno ai dodici anni iniziai ad avvertirne la presenza e a prestarvi attenzione, fino a prendere coscienza delle diverse “aree” della mia mente che venivano coinvolte nel piacere di studiare……

ops!……

ho detto una cosa grave!

forse un’eresia: il PIACERE di studiare……..

eh, si, confesso, sono sempre stata attratta dallo studio, attività che mi ha procurato svariati piaceri, momenti di godimento assoluto, soddisfazione, senso di appagamento, tant’è che mentre le mie sorelle occupavano il tempo libero con lezioni e partite di tennis, uscite con gli amici e non so cos’altro, io lo impiegavo immergendomi totalmente nello studio del pianoforte…….

ovvio che anch’io avevo i miei momenti di pausa, ma generalmente si risolvevano nell’ascolto di dischi in lingua inglese (all’epoca ci provavo ancora ad impararlo) di cui mi divertivo a trascrivere ciò che sentivo senza, ovviamente, capirci un’acca e tante volte lo ripetevo fino ad impararlo a memoria, imprimendo nella mente la pronuncia (l’unica cosa che ho imparato dell’ inglese!!!)….

insomma, se si escludono gli irrinunciabili sabato passati in discoteca a dar sfogo attraverso il movimento libero a tutto ciò che si accumulava durante la settimana, anche nello svago trovavo il modo di studiare…..

e all’epoca mi sembrava una cosa normale, naturale, ovvia…..

oggi no……

oggi, considerato il piacere che ne derivava (e che continua a venirne ogni volta che riesco a inventarmi un modo o una scusa per studiare qualcosa, perché quando uno ci ha un vizio non se lo toglie mai di dosso) senz’altro ripeterei gli stessi passi, ma, col senno di poi, grazie all’esperienza acquisita negli anni, credo proprio che cercherei di dare un po’ più di spazio alla Razionalità con la frequentazione di tutto ciò che succedeva al di fuori della mia stanza interiore e di quelle in comune con gli altri in cui mi muovevo…..

e questo lo farei con l’obiettivo primario di imparare a conoscere gli altri……..

già, perché non imparare per tempo che esistono diverse tipologie di persone, di incontri, di scontri, e, ancor più grave, non imparare a riconoscere tutto il ventaglio di possibilità, ha come conseguenza un gravissimo rischio: l’abbaglio……..

e prendere un abbaglio è ben più che uno sbaglio……..

è un gravissimo sbaglio!!!!

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uhm………..La Bella Addormentata nel bosco……… dubbio…….

27/11/2014

………e quando il Principe la vide non riuscì a domare l’impulso di baciarla e nell’istante stesso in cui avvicinò le sue labbra a quelle della Bella Addormentata la fanciulla aprì gli occhi e tutto il castello riprese vita……. [...] … si sposarono e vissero felici e contenti…..

così racconta il cantafiabe……

ma mettiamo che la Bella Addormentata, al risveglio, si rende conto che la realtà non è poi così bella come il sogno che stava facendo, la settima fata, quella che ha mutato l’incantesimo della vecchia fata offesa, può ripristinarlo e farla riaddormentare?

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Il mercante di luce _ R. Vecchioni – Ho conosciuto il dolore_ R. Vecchioni

15/11/2014

non sono più nella pelle…..

qualche giorno e il “mio” Prof preferito, R. Vecchioni, sarà a Napoli per presentare il suo ultimo libro, Il mercante di stelle…….

ormai sono anni che partecipo a questi eventi: quasi seguendo uno schema rituale arrivo lì, acquisto il libro o il cd di turno e poi, dopo aver avuto il piacere di ascoltare il Prof, mi metto religiosamente in fila ed attendo il momento in cui posso ringraziarlo di tutte le sue parole…..

ricordo di una volta in cui, reduce dalla lettura di “Le parole non le portano le cicogne”, mentre mi autografava il cd che aveva appena presentato, gli chiesi quanto avrei dovuto aspettare per……. il prossimo lavoro!: lui mi   guardò sorpreso e mi rispose “ma è questo!!!” …… :D ….. bè, io in verità pensavo ad un libro, fu la mia risposta…… ;)

se ascoltare Vecchioni che canta è fantastico, leggerlo va molto oltre! quasi come assistere ad un suo intervento……

in verità, non ho mai letto/ascoltato nulla di suo prima di sentirne la presentazione, ma stavolta ho deciso che sarebbe stato interessante andare “preparata”, per cui qualche giorno fa ho deciso di acquistare il libro e leggerlo prima dell’incontro ……

detto/fatto,  sono uscita dalla libreria con il mio “tesoro” in mano pregustando il momento in cui l’avrei aperto, ma via via che mi avvicinavo a casa l’entusiasmo calava sempre di più: sapevo a grosse linee che uno dei protagonisti era un ragazzo di 16/17 anni gravemente malato….. una malattia di quelle che non perdonano e chissà, forse perché ho due figli suoi coetanei, forse perché conosco la potenza espressiva del Prof, l’idea di trovarmi coinvolta in un dolore così forte pesava più della voglia di abbandonarmi alle emozioni, anzi a dire il vero mi spaventava quasi,  per cui, arrivata a casa, ho messo il libro sul tavolo e l’ho lasciato lì quasi per una settimana, limitandomi a leggere solo un paio di pagine, quel paio di pagine sufficienti a farmi trovare di fronte ad uno specchio ……

quel paio di pagine che mi hanno fatto scrivere una lettera (che probabilmente non verrà mai spedita…)

 

“la prima pagina che ho scritto per il blog, più di un anno fa, era una lettera …….

una lettera in cui chiedevo di avere una risposta, LA risposta, da un punto di vista  maschile…….

si, perché noi donne, su certi argomenti, per quanto possiamo essere dierse, bene o male concordiamo, e a me serviva un punto di vista potenzialmente diverso per capire…..

quella lettera era indirizzata ad una precisa persona, ma non l’ho mai inviata…..

non so perché, forse pe evitare di darle fastidio…… di crearle imbarazzanti “problemi”….. per evitare di infilarlo in una “ingombrante” condivisione…… tra l’altro imposta e non cercata!

quella lettera è diventata un post, l’ho messa lì con la speranza che qualcuno di passaggio, un uomo che possibilmente avesse precise caratteristiche, mi desse una risposta

certo, quel poverino di  mio fratello, spesso è bombardato da me, dai miei perché, dai miei percome, ma per quanto possa sforzarsi di darmi una (?!? tante!!!) risposta, vive una vita troppo diversa da quella dell’uomo che “mi serve”: bimbi piccoli, una storia agli inizi……. altre dinamiche……. altre esperienze…… troppo giovane…….. troppo entusiasmo!!!

quella risposta non è mai arrivata…… o meglio, non è mai arrivata lì: la persona in questione credo non l’abbia mai letta e nessun uomo “utile” è passato di lì, o comunque non ne ha lasciato traccia,  ma io l’ho trovata comunque……

l’ho trovata e, pensa un po’, corrisponde alla risposta che, dopo riflessioni e rimuginamenti, mi ero data io!

e che mi avrebbe dato qualunque altra donna!

e l’ho trovata per caso in un libro!

ma non un libro qualunque, non per me!

l’ultimo lavoro del Prof! quello che sta presentando un po’ in giro ultimamente e che ho deciso di leggere prima di andare ad ascoltarlo per “essere preparata” ;)

non ci credevo quando mi sono trovata quelle parole davanti!

il caso? una coincidenza?

boh! certo, non me l’aspettavo!

però è lì: chiara, semplice, ovvia…… dolorosa, amara, ma ovvia…….

io l’ho chiamata “risveglio”, lì si parla di “riconoscimento”, ma la sostanza è quella: trovarsi improvvisamente immersi in una realtà del tutto diversa da quella che si immaginava di vivere, con tutte le conseguenze che comporta…….

il caso  ha salvato quella persona!

e te lo sto dicendo perché quella persona, indovina un po’, eri tu!

[...]

improvvisamente poi, una sera, ho iniziato a guardare con crescente dubbio il libro e contemporaneamente nella mente sentivo un brano del suo ultimo cd, Ho conosciuto il dolore . R. Vecchioni_ caricato da Izzy Wabi, ed è stato in quel momento che ho capito che no, non era possibile trovare solo dolore, ci doveva essere dell’altro, quindi quasi in preda ad un raptus, l’ho preso ed ho iniziato a leggerlo: circa 5 ore dopo l’ho chiuso appagata……  

e sono arrivata ad una conclusione: mio carissimo Prof, per la prima volta non sono d’accordo con te! non è vero che solo  ”nelle parole greche, dove la fine è il principio, il silenzio l’insieme di ogni voce” ci si può rifugiare per rimettere ordine nel proprio cuore, ma anche nelle tue….. chissà, forse perché conosci le parole greche!

 

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