Il mercante di luce _ R. Vecchioni – Ho conosciuto il dolore_ R. Vecchioni

non sono più nella pelle…..

qualche giorno e il “mio” Prof preferito, R. Vecchioni, sarà a Napoli per presentare il suo ultimo libro, Il mercante di stelle…….

ormai sono anni che partecipo a questi eventi: quasi seguendo uno schema rituale arrivo lì, acquisto il libro o il cd di turno e poi, dopo aver avuto il piacere di ascoltare il Prof, mi metto religiosamente in fila ed attendo il momento in cui posso ringraziarlo di tutte le sue parole…..

ricordo di una volta in cui, reduce dalla lettura di “Le parole non le portano le cicogne”, mentre mi autografava il cd che aveva appena presentato, gli chiesi quanto avrei dovuto aspettare per……. il prossimo lavoro!: lui mi   guardò sorpreso e mi rispose “ma è questo!!!” …… :D ….. bè, io in verità pensavo ad un libro, fu la mia risposta…… ;)

se ascoltare Vecchioni che canta è fantastico, leggerlo va molto oltre! quasi come assistere ad un suo intervento……

in verità, non ho mai letto/ascoltato nulla di suo prima di sentirne la presentazione, ma stavolta ho deciso che sarebbe stato interessante andare “preparata”, per cui qualche giorno fa ho deciso di acquistare il libro e leggerlo prima dell’incontro ……

detto/fatto,  sono uscita dalla libreria con il mio “tesoro” in mano pregustando il momento in cui l’avrei aperto, ma via via che mi avvicinavo a casa l’entusiasmo calava sempre di più: sapevo a grosse linee che uno dei protagonisti era un ragazzo di 16/17 anni gravemente malato….. una malattia di quelle che non perdonano e chissà, forse perché ho due figli suoi coetanei, forse perché conosco la potenza espressiva del Prof, l’idea di trovarmi coinvolta in un dolore così forte pesava più della voglia di abbandonarmi alle emozioni, anzi a dire il vero mi spaventava quasi,  per cui, arrivata a casa, ho messo il libro sul tavolo e l’ho lasciato lì quasi per una settimana, limitandomi a leggere solo un paio di pagine, quel paio di pagine sufficienti a farmi trovare di fronte ad uno specchio ……

quel paio di pagine che mi hanno fatto scrivere una lettera (che probabilmente non verrà mai spedita…)

 

“la prima pagina che ho scritto per il blog, più di un anno fa, era una lettera …….

una lettera in cui chiedevo di avere una risposta, LA risposta, da un punto di vista  maschile…….

si, perché noi donne, su certi argomenti, per quanto possiamo essere dierse, bene o male concordiamo, e a me serviva un punto di vista potenzialmente diverso per capire…..

quella lettera era indirizzata ad una precisa persona, ma non l’ho mai inviata…..

non so perché, forse pe evitare di darle fastidio…… di crearle imbarazzanti “problemi”….. per evitare di infilarlo in una “ingombrante” condivisione…… tra l’altro imposta e non cercata!

quella lettera è diventata un post, l’ho messa lì con la speranza che qualcuno di passaggio, un uomo che possibilmente avesse precise caratteristiche, mi desse una risposta

certo, quel poverino di  mio fratello, spesso è bombardato da me, dai miei perché, dai miei percome, ma per quanto possa sforzarsi di darmi una (?!? tante!!!) risposta, vive una vita troppo diversa da quella dell’uomo che “mi serve”: bimbi piccoli, una storia agli inizi……. altre dinamiche……. altre esperienze…… troppo giovane…….. troppo entusiasmo!!!

quella risposta non è mai arrivata…… o meglio, non è mai arrivata lì: la persona in questione credo non l’abbia mai letta e nessun uomo “utile” è passato di lì, o comunque non ne ha lasciato traccia,  ma io l’ho trovata comunque……

l’ho trovata e, pensa un po’, corrisponde alla risposta che, dopo riflessioni e rimuginamenti, mi ero data io!

e che mi avrebbe dato qualunque altra donna!

e l’ho trovata per caso in un libro!

ma non un libro qualunque, non per me!

l’ultimo lavoro del Prof! quello che sta presentando un po’ in giro ultimamente e che ho deciso di leggere prima di andare ad ascoltarlo per “essere preparata” ;)

non ci credevo quando mi sono trovata quelle parole davanti!

il caso? una coincidenza?

boh! certo, non me l’aspettavo!

però è lì: chiara, semplice, ovvia…… dolorosa, amara, ma ovvia…….

io l’ho chiamata “risveglio”, lì si parla di “riconoscimento”, ma la sostanza è quella: trovarsi improvvisamente immersi in una realtà del tutto diversa da quella che si immaginava di vivere, con tutte le conseguenze che comporta…….

il caso  ha salvato quella persona!

e te lo sto dicendo perché quella persona, indovina un po’, eri tu!

[...]

improvvisamente poi, una sera, ho iniziato a guardare con crescente dubbio il libro e contemporaneamente nella mente sentivo un brano del suo ultimo cd, Ho conosciuto il dolore . R. Vecchioni_ caricato da Izzy Wabi, ed è stato in quel momento che ho capito che no, non era possibile trovare solo dolore, ci doveva essere dell’altro, quindi quasi in preda ad un raptus, l’ho preso ed ho iniziato a leggerlo: circa 5 ore dopo l’ho chiuso appagata……  

e sono arrivata ad una conclusione: mio carissimo Prof, per la prima volta non sono d’accordo con te! non è vero che solo  ”nelle parole greche, dove la fine è il principio, il silenzio l’insieme di ogni voce” ci si può rifugiare per rimettere ordine nel proprio cuore, ma anche nelle tue….. chissà, forse perché conosci le parole greche!

 

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