IL CALENDARIO……. QUEL CALENDARIO…….

apro uno scatolo e trovo un calendario……

trovo IL calendario…..

quello che segna il giorno in cui sei andato via……

quello che segna il giorno del MAIPIUPERSEMPRE……

quello che segna il giorno in cui  mi si è fermato il mondo…….

sono stati gli orecchini…….

anzi, il bisogno di indossare gli orecchini…..

l’impegno tacito con me stessa di non uscire senza aver prima scelto e indossato gli orecchini…..

ed è stato il prendere coscienza di aver ricominciato in modo del tutto naturale a praticare questo rituale che mi ha fatto focalizzare che in qualche modo quei frantumi di me sparpagliati tutto intorno si stavano accorpando per diventare pezzetti sparsi di me…..

è come se mi stessi ricomponendo per tornare ad essere me……

ma non la copia di quella me che non c’è più, piuttosto una me rinnovata, una me che si è scrollata di dosso tutti i limiti e le barriere che mi hanno accompagnata e nascosta per sessant’anni…..

tutti i limiti che mi ero imposta in parte da sola, per il mio essere introspettiva, riflessiva, scarsamente fiduciosa in me stessa, bloccata dalla paura di fallire….

bloccata dalla paura di non essere apprezzata…..

bloccata dalla paura di apparire stupida……

per questo ho scelto e ho vestito abiti semiseri…..

poi l’ho incontrato……

ed ho vestito abiti seri a vent’anni……

e ancora e ancora e ancora, abiti sempre più seri…..

perché ho indossato gli abiti suoi che avevo fatto miei…..

abiti suoi che avevo fatto miei credendo che fossero seri, per poi scoprire che sarebbero stati più seri i miei anche se mi fossi scrollata di dosso tutti i limiti…..

e intanto invecchiavo…….

e poi sei andato via, e si è fermato il mondo…..

il mondo si è fermato …….

e sono morta dentro……

e poi sono andata via io…….

e il mondo continuava a stare fermo…….

il mondo è stato fermo per un tempo lunghissimo…..

un tempo interminabile…….

e poi all’improvviso un bagliore, anzi un abbaglio, con due piccole manine cui mi sono aggrappata…..

due piccole manine che cercavano la mia …….

due piccole manine che mentre crescevano mi hanno accompagnata e mi hanno strappata all’immobilità del tempo……

e ho cominciato a ridere, a ridere, a ridere tanto che mi si son fatte due rughe a scolpire il mio viso pietrificato……

ho cominciato a ridere tanto che mi si sono riaccesi gli occhi…..

e poi si sono aggiunte altre due manine che mi hanno cercata….. 

altre due braccine che mi hanno abbracciata….

ed è tornata la voglia, il bisogno degli orecchini, la voglia di guardare, la voglia di scegliere, la voglia di giocare…….

e ho giocato a palla a volo……

ho perso, ma ho giocato a palla a volo……

mi è scoppiato il dolore al polso……

ma ho giocato a palla a volo!!!……

e  i pezzetti stanno diventando parti di me…..

quella me che non si è mai svelata…..

quella me che se ne frega di come appare……

quella me che sa essere solo se stessa…….

quella me che prende e va…..

che prende e fa……

che decide secondo sé…….

quella me che si sente libera di essere quello che avrebbe dovuto essere da sempre…..

quella me che mangerebbe più pistacchi senza fermarsi per non eccedere e non susciterebbe la tua irritazione perché si impone limiti di educazione……

quella me che forse ti piacerebbe di più…….

il mondo si è fermato quel giorno e non ripartirà più…..

quel calendario segnerà sempre quel giorno, non andrà oltre, ma io si, io sento che sto risalendo…..

mi sono girata  ed ho guardato indietro….

la salita è stata lunga, irta, piena di ostacoli, ma me ne rendo conto solo ora, e chissà quanto ancora servirà per risalirla tutta, chissà quanti ancora gli ostacoli che io stessa metterò, ma davanti ci sono ancora quelle braccine e quelle manine che mi accompagnano e mi cercano, e quegli occhi e quelle vocine che continueranno a dare il senso alle mie giornate e che mi faranno ridere e ridere e ridere tanto da scolpire altre rughe sul mio viso sereno…….

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