Archive for the ‘Musica, musica, musica’ Category

Sul Prof…..

26/11/2013

Ho conosciuto il dolore_R. Vecchioni_ caricato da Maurizio D’Antonio

 

sono stata alla presentazione dell’ultimo CD di Roberto Vecchioni, “Io non appartengo più”, alla Feltrinelli di Piazza dei Martiri a Napoli….

inutile dire del piacere di ascoltare le parole del Prof, l’emozione di vederlo concentrato mentre ascoltava il suo splendido brano (ho conosciuto il dolore), momento che mi affascina sempre, è come se ogni volta stesse lì a controllare che tutto fila, che è tutto a posto, almeno a me è questa la sensazione che arriva….

tanta gente, tantissimi ragazzi (uno degli interventi di un ragazzo è stato così acuto e profondo che l’amica che mi ha accompagnata e che sedeva vicino a lui è stata talmente sorpresa da dirgli sottovoce “ti posso adottare?” ahahahaha), scatti, volti ormai familiari, il piacere di conoscere e salutare “dal vivo” Olga Romani :-)  , una passeggiata a Napoli in compagnia di una carissima amica e la “soddisfazione” ;-) di sentirle dire: “mi è piaciuto, è stato interessante…” (cosa che io sapevo sarebbe successa, ma lei non immaginava), il piacevolissimo incontro con un amico napoletano che non vedevo da un bel pezzo :-) ….. 

una considerazione: c’è stato un uomo che ha fatto un intervento insolito: ha esordito dicendo “io non farò nessuna domanda”, il che ha destato una certa ilarità, ma poi ha spiegato il perché:

cosa chiedi ad una persona che ascolti di continuo e che, senza che glielo si chieda, ti dice tutto quello che vuoi sapere attraverso i suoi versi?

ed io condivido la sua posizione: cosa chiedi?

perché ha scritto così e non colì?

quale episodio ha risvegliato in lui quel preciso brano?

a chi pensava mentre…?……

uhm…..

e che importanza può avere?

questo è quello che ho sempre pensato anch’io:

vado lì, lo conosco, gli stringo la mano, mi faccio autografare il cd (o il libro) e…..

e che cosa?

cosa posso dirgli o chiedergli di così profondo in quella manciata di secondi da poter oltrepassare tutto ciò che evoca in me leggere i suoi testi o ascoltare la sua potenza espressiva, quella che evoca le emozioni più disparate facendole schizzare dal cuore e saltellare per tutta la pelle?

nulla!!!

non c’è nulla che io possa chiedere o dire, c’è solo il fascino di ascoltarlo mentre parla e si dona permettendo di riprendere il filo di quel contatto immaginario che si stabilisce ogni volta che lo si ascolta e solo apparentemente si interrompe alla conclusione di ogni incontro, che sia dal vivo, che sia via internet, che sia attraverso un cd, perché ti lascia dentro mal che vada la voglia di andare a cercare informazioni su quel preciso personaggio, su quel preciso quadro e ti fa allargare gli orizzonti, o, come è successo a me, ti dà la forza di scavare in te alla ricerca di quelle risorse che spesso abbiamo seppellito e che ci servono per affrontare la vita in tutte le sue manifestazioni…..

e allora taccio….

davanti a lui io taccio e apprendo…..

e grazie, Prof!

Share

Come fai _ R. Vecchioni

18/11/2013

Come fai _ R. Vecchioni _ caricato da ucmilla

sto “studiando” l’ultimo CD di Vecchioni e mi perdo letteralmente in questo brano …..

è decisamente una dichiarazione d’amore….

dolce, appassionata, spassionata….

mi piace pensare (ma non lo so per certo) che l’abbia scritta pensando alla moglie……. probabile……

se è così, deve amarla davvero tanto….. 

una dichiarazione pura, semplice, di un amore infinito, tenero, irrinunciabile…..

e penso all’<età> di questa coppia…..

anche i Miei sono stati una coppia VERA…..

condividevano davvero tutto……

ecchebello!!!

ed io che pensavo che non esistessero che mamma e papà innamorati così, fino all’ultimo istante, fino alla “viola d’inverno”, oltre la “viola d’inverno”, tanto è difficile incontrarne di coppie così…..

ascolto ripetutamente questo brano ed ogni volta mi emoziono di nuovo nell’immaginare questa coppia…..

improvvisamente, però, mi intristisco…..

come fai……

mi intristisco perché penso che c’è anche un altro “come fai”…….

eh già…..

come fai……..

come fai,

dopo che hai tanto amato…..

come fai,

dopo che sei stato tanto amato…..

appassionatamente,

incondizionatamente,

teneramente….

come fai,

quando la sua mano non prende più la tua ogni volta che camminate…….

come fai,

quando i suoi occhi non si perdono più nei tuoi……

come fai,

quando il suo sguardo non cerca più il tuo nei momenti più difficili…….

o in quelli più belli…..

come fai,

quando non stringi più la sua testa sul tuo seno…..

come fai,

quando non basta più uno sguardo per rincuorarsi a vicenda…..

come fai,

quando ti circonda il vuoto lasciato dal suo non esserci anche se sta seduto proprio affianco a te….

come fai,

quando non puoi più rifugiarti nel tepore delle sue braccia……

come fai,

quando ti senti soffocare e lui non è più lì, quasi l’unico spiraglio per prendere ossigeno……

come fai a respirare,

come fai a vivere…….

come fai…….

già…..

impari….

e semplicemente

non “fai”…….

Share

Neanche se piangi in cinese – R. Vecchioni

04/11/2013

Neanche se piangi in cinese – R. Vecchioni – caricato da hesse0f

ecco!

finalmente l’ho compreso questo testo!

non mi piaceva considerarlo uno di quelli che io chiamo “gli scherzi di Vecchioni”, sentivo che c’era qualcosa di più consistente dietro, e finalmente l’ho capito!

l’ho capito nel momento in cui mi sono trovata di fronte all’ipotesi di dare ANCHE quell’unica cosa che era rimasta solo mia, mia e di nessun altro, ma che sarà sempre solo MIA, qualcosa che nessuno sarà mai in grado di togliermi a meno di non impazzire per lasciare che accada……

mai la cederei a nessuno, mai, per nessuna ragione, nemmeno…… se dovessi sentir piangere in cinese!!!

perché?

perché ci sono sfere così intime che noi stessi, per visitarle, dobbiamo entrarci in punta di piedi……

di cosa si tratta?

shhhhhhhhhh!!!!!!!!!

mistero!!! ;)

Share

Euridice_ R. Vecchioni

30/09/2013

Euridice_ R. Vecchioni_ fonte: bobani1

uhm…… il testo narra la vicenda di Euridice e Orfeo…….

Orfeo che combatte con tutte le sue forze per salvare il suo Amore: canta, canta, canta fino allo stremo delle sue forze, deciso a tutto pur di riavere la sua amata Euridice, finché all’improvviso si rende conto che è finita ed è il tempo di lasciarla andare…… e focalizza la realtà:

dopo aver vinto il gelo e battuto l’inferno basterà che mi volti e la lascio alla notte, la lascio all’inverno“…….

e si volterà: ” mi volterò perché l’ho visto il gelo che le ha preso la vita, e io, io adesso, nessun altro, dico che è finita

e realizza che c’è tutto un mondo da vivere oltre Euridice: “e ragazze sognanti mi aspettano a danzarmi il cuore, perché tutto quello che si piange non è amore….”

……. già…. c’è un punto di non ritorno……

il punto di non ritorno è quello che se si raggiunge non permette di tornare indietro, malgrado ogni sforzo: si può lottare anche contro sé stessi, ma ad un certo punto c’è quel qualcosa che obbliga a riflettere con fredda lucidità e a fermarsi……

non è una resa, è semplicemente la presa di coscienza della verità…….l’accettazione della realtà…….

bellissimo testo!!!

Share

percorsi…….

10/07/2013

Sogna ragazzo, sogna – Roberto Vecchioni – caricato da john58paul.


Intraprendi un cammino supponendo di ottenere precisi risultati e fiduciosa continui a camminare, anche se trovi sul tuo percorso prima ciottoli, poi rocce, massi, ammassi di massi…… ma tu lì, pronta sempre, anche solo con le unghie, a liberare la strada, per raggiungere il tuo obiettivo….

e ti viene la voglia di fermarti ogni tanto e verificare se la distanza è variata…… non diminuita, ma variata…..si, variata, perché non è importante solo guardare quello che bisogna raggiungere, ma anche da dove si è partiti……

SONY DSC

così se la meta è troppo lontana, lontana al punto da non poterla vedere nemmeno con un cannocchiale, quando girandoti non  vedi più il punto di  partenza è buon segno…..

perché a prescindere da quanto impiegherai a raggiungerlo quel posto, è essenziale verificare che la strada  fatta è abbastanza lunga e ricordare che è stata anche tortuosa e piena di ostacoli….. che diligentemente hai spostato, rimosso…… annientato…..

però poi non guardarti più indietro, non farlo più, non ti girare più, o rischi di perderti nel nulla che ti circonda….. niente da poter intravedere, niente da poter rivedere…..

quello è il momento in cui  rischi di fermarti, perché intorno c’è il nulla…….

tu non fermarti, prosegui, vai avanti…… non fermarti, ma ricorda….. e sogna……

Share

……..giorni diversi……..

09/07/2013

Non amo più – Roberto Vecchioni . caricato da geostefina


….. ci sono quei giorni in cui ti guardi indietro e ti chiedi perché……… ci sono altri giorni in cui ti guardi indietro e ti chiedi come…… ci sono quei giorni in cui ti guardi indietro e ti chiedi che ti chiedi a fare come e perché……. e poi arrivano quei giorni in cui ti guardi indietro e non sai che ti giri a fare……. è una sorta di torpore dell’anima…… ed è più doloroso  del pianto silente del cuore……(orlypi)

Share

Vedrai – Roberto Vecchioni

20/06/2013

Vedrai – Roberto Vecchioni – caricato da AnviHell


“…ascolta
dammi la mano per passare la notte almeno questa volta
ti lascio tutte le ragioni del mondo, cosa me ne importa…”


già, cosa me ne importa…… magari fosse sempre così facile……

Share

Cercasi disperatamente amore – Biagio Antonacci

15/06/2013

Cercasi disperatamente amore – B. Antonacci – caricato da 90ANgy90


“…eppure dev’esserci
mi sto guardando in giro
non cerco l’impossibile
cerco solo amore….
……….
a un certo punto arriva uno sguardo…
……….
che tenerezza
ma che tenerezza
che nasce da uno sguardo
spero che non finisca qui…
cercasi disperatamente
disperatamente amore
è un messaggio d’emergenza….”

 

il binomio tra il testo stupendo, una poesia, e la sua voce sensuale fanno di questo brano un ricamo!

Share

NATURA CREA, ORLANDO CONSERVA…….._Game Over – Tunnel FX

13/06/2013

Game Over


uhm…… ricordo che mia madre, parafrasando una famosa pubblicità di “qualche” annetto fa, in riferimento alla mania di mio padre di conservare di tutto, diceva “NATURA CREA, MARIO ORLANDO CONSERVA”…..

be’, questo deve essere un vizio di famiglia, o forse una caratteristica genetica, dal momento che anche noi figli abbiamo questo “problema”: ma come si può, per esempio, buttare un foglio di plastica con le bolle?!? è davvero uno scempio! una violenza a me stessa!!! e se un giorno dovessi traslocare, come potrei garantirmi di non far rompere, per esempio, l’uccellino in creta che ha fatto mio figlio in II media?…… si vabbé, un trasloco non è cosa all’ordine del giorno né previsto nel prossimo futuro, ma….. “nun se po’ mai sapé!!!” (trad. non si può mai sapere!”)……  e se io lo dovessi buttare e nel frattempo non trovarne un altro, dove lo andrei a pescare? …… e se invece non dovesse succedere?!? be’,  come antistress va sempre bene!…..   :-D

e per carità, che non si metta in discussione l’irrinunciabilità delle reggette dei pacchi di biscotti!!! quelle hanno infinite possibilità di riutilizzo, a parte quello canonico di chiudere i sacchetti: sono ottime per sturare, ad esempio, quel buchino microscopico che sta nel frigorifero dalla cui ostruzione dipende lo stato di benessere di tutto il suo contenuto!….. si, lo so che se ne trovano a palate e dappertutto, ma alla mia riserva personale non rinuncio: se avessi la necessità, per esempio, proprio nello stesso giorno, non solo di sturare il buchinosalvafrigo ma anche di infilare l’elastico nel pantaloncino che mio figlio deve usare per la partitachesigiocaframezz’ora e non dovessi avere uno spillo di nutrice a disposizione e quello di prima se lo fosse fregato il gatto quando mi è caduto di mano?!? eh?!? come andrebbe a giocare mio figlio?!?….. :mrgreen:
per non parlare dei rotoli in cartone della carta igienica: se c’è una cosa che mi snerva è quella di non riuscire a staccare facilmente i sacchetti della spazzatura senza che l’uno si porti dietro l’altro, visto che generalmente una mano è sempre impegnata a mantenere qualcosa che propriononpossolasciare,  e allora cosa di più logico che perdere qualche minuto subito dopo averli comprati ed arrotolarli in modo che siano indipendenti tra loro? e non c’è nulla di più funzionale per bloccarli che quei rotoli…… sempre che mio figlio me ne lasci qualcuno, visto che ultimamente se li è “rubati” tutti ed ha realizzato un mitra……

DSCN1754

ops! sta a vedere che anche i miei figli ce l’hanno il gene del nonbuttarenientechenonsipuòmaisaperedovesseservirmidovelovadoapescare….. :-?
embé, io sono convinta che tutto, ma proprio tutto, possa essere riutilizzato in mille altri modi, ed è inutile sforzarsi per sapere QUALI mentre si decide di non buttare: questi che ho appena descritto non sono che i più banali utilizzi, quelli che mi sono venuti in questo momento giusto per dare un’idea, perché L’IDEA, quella giusta, nasce nel momento del bisogno, nell’urgenza….. l’importante non è sapere COME si riutilizzerà una cosa, l’importante è sapere di poter disporre di infinite alternative alle soluzioni comuni…….  :lol:
ovviamente, questa tendenza a conservare tutto determina un sovraccarico in ogni angolo della casa, anche quelli più impensabili, e  fa sì che, ad un certo punto, la casa arrivi quasi a traboccare e a non contenere nemmeno più le cose necessarie, ed è allora che si rende indispensabile lo svuotamento di tutti i mobili e i cassetti per fare un’inevitabile cernita e, pur se con “sofferenza”, decidere COSA (?!?) buttare…..
per quel che mi riguarda, compiere questo dovere è cosa decisamente dolorosa e sgradevole, ma mi capita di iniziare a guardare un mobile con insistenza sempre crescente finché non vengo colta da un vero e proprio raptus: il mobile va svuotato ADESSO, in questo momento, senza indugi……
ed è proprio durante questi raptus che si verificano veri e propri ritrovamenti e che mi  senta quasi un archeologo alle prese con una tomba etrusca appena scoperta……. si, perché può uscire di tutto: certe volte ci si ritrova in mano oggetti probabilmente cercati per anni e dati per persi, altre volte cose completamente dimenticate….. ma quel che hanno in comune i ritrovamenti è la “magia”: quando ci si trova davanti ad un oggetto dimenticato e ci si lascia incantare da quella vista avviene la magia, la magia del viaggio nel tempo: tutto ciò che sta intorno svanisce, non solo gli oggetti, ma anche i suoni, i rumori, gli odori che fino a quel momento ci avevano avvolti vengono sostituiti da quelli evocati dal ritrovamento di quel preciso oggetto: è un viaggio MAGICO!!!
ed è emotivamente forte abbandonarvisi e rivivere quei luoghi e quelle emozioni che sembravano perdute nel tempo…….
in uno dei miei ultimi “raptus riorganizzativi” ho deciso di mettere in ordine il mobiletto dello stereo; il classico mobiletto stile anni ’80, cui sono legatissima (embé, voglio dire, me lo regalarono ai miei 18 anni mamma e papà….. se non ci fossi legata mi sentirei un tantino “arida”…..): nero, lo spazio per i dischi sotto, il cassetto per le audiocassette, i ripiani per gli elementi dello stereo: radio- piastra- “cervello”(non ho mai saputo come si chiamasse e continuo a non saperlo e per me era ed è tuttora il “cervello” dello stereo, quello che ne consente il funzionamento, quello che “lega” i vari elementi, quello indispensabile…..), e sopra a tutto il piatto……

DSCN1778

è lecito chiedersi cosa si possa mai trovare di così particolare in un mobiletto dello stereo….. evvabbé, in casa mia non si può mai sapere! ;) ……..
comunque io una cosa l’ho trovata, una cassetta, ma non una qualunque, una cassetta speciale, intitolata “TUTTO TUO FRATELLO, UAU CHE BELLO!”:

DSCN1771

sorrido……. ricordo come fosse oggi……. :-)
mio fratello ha sempre avuto la passione per la musica, ha fatto parte di vari gruppi, ora suonando il basso, ora cantando….. prima pezzi dei Beatles, poi Police, U2… fino ad arrivare ad una produzione propria…… spesso capitava che si riunivano a casa per provare, e ricordo in particolare di una volta in cui decisi di ringraziarli per le loro note (e il loro casino) :lol:  preparandogli coppe di panna montana e nutella….. furono contenti, ma mai quanto me per poterli sentire da fuori la stanza: andavano premiati per il loro sforzi!…… ;-)

e ricordo che io stavo sempre a rompere. “ma perché non mi fai una cassetta con tutto quello che suonate?”, ed un giorno lui se ne venne con questa cassetta e me la regalò: “tieni, sei contenta?” – “SIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!”……. :-)
…….e quella cassetta è ancora lì, nello stereo, e il solo prenderla in mano l’ha resa tramite di uno dei miei viaggi nel tempo……. torno al presente….. quanto tempo è passato, quanta strada è stata fatta……. guardo il gatto-contenitore di CD: ce ne sono 2 dei Tunnel FX, il gruppo di mio fratello….. nell’MP3 ho versato diversi loro brani, ma ce n’è uno in particolare che adoro, GAME OVER, ed è un vero piacere sentirne improvvisamente, fra un brano di Bruce Sprengesteen ed uno dei Pink Floyd, le prime note….. ed emozionarmi con la sua voce……..

Share

La descrizione di un attimo – Tiromancino

06/06/2013

La Descrizione di un attimo – Tiromancino – caricato da fragolfra


“ci rivediamo adesso
dopo quasi cinque anni
e come sempre sei
la descrizione di un attimo per me
e come sempre sei un’emozione fortissima”

Share