Manuale per l’uso corretto: dialogo fra la mia RAZIONALITA e il mio IMMAGINARIO
RAZIONALITÀ: ”uhm… credo che tu abbia dimenticato completamente gli insegnamenti della Signora De Simone, la tua straordinaria maestra delle elementari: era così precisa, non ammetteva assolutamente errori nemmeno nella punteggiatura, tant’è che nelle scuole successive i professori non hanno mai, ma proprio mai, rilevato errori ortografici, grammaticali e sintattici nei tuoi compiti. E che io sappia, fino a qualche tempo fa, ogni volta che parlando con qualcuno ti è saltato all’orecchio un “orrore”, hai dovuto morderti la lingua per non correggerlo. Ricordo come se fosse oggi quella lezione in cui spiegò che si, è vero, sui giornali si trovavano parole apostrofate in fin di rigo, e che questo uso era ormai accettato e condiviso, ma lei proprio non lo tollerava, era assolutamente necessario quindi eliminare l’elisione, aggiungere la vocale e andare a capo, altrimenti errore BLU; ed io, che proprio non riuscivo a digerire poi nella lettura questo cozzare di vocali, le studiavo tutte per non trovarmi nella situazione, allargando la calligrafia così da essere obbligata ad andare a capo PRIMA della preposizione… insomma, l’uso intuitivo del “giustificato” ”
IMMAGINARIO: “ma perché dici così? Anch’io ricordo molto bene queste cose, e continuo a mordermi la lingua, tant’è che ogni volta che scrivo qualcosa, anche un semplice SMS, leggo e rileggo più di una volta. Non capisco a cosa ti stia riferendo, ci tengo alla grammatica, potrei dire di esserne ossessionata!”
RAZIONALITÀ: “a cosa mi sto riferendo? Ma è così evidente, all’uso che fai della punteggiatura! È tutta sballata! Scusa, ma non ti hanno insegnato che i punti di sospensione devono essere solo tre, il punto esclamativo solo uno e non va usato a sproposito e che dopo il punto ci vuole sempre la lettera maiuscola? E poi, che aberrazione è quel punto esclamativo messo lì fra due punti interrogativi? Cosa rappresenterebbe? Questi non sono errori, sono ORRORI di punteggiatura! E quella maiuscola in mezzo ad una frase, così, senza un punto che la preceda, senza un motivo… e… no! Non ci posso credere! cosa vedo lì? Una parola che inizia con una minuscola e continua tutta in maiuscolo! Ma sei impazzita? È davvero troppo!”
IMMAGINARIO: “Calmati, calmati, aspetta! Sono cosciente degli errori che mi attribuisci, ma ti confesso che li faccio di proposito; e c’è un motivo. Vedrai che dopo la mia spiegazione non ti sembreranno più così folli! Lo so bene che i segni di punteggiatura seguono delle regole ben precise, ma, vedi, tutti questi che hai elencato io li considero segni d’espressione e, se permetti, l’espressione nei miei pensieri la stabilisco io!”
RAZIONALITÀ: “sei decisamente matta!”
IMMAGINARIO: “Aspetta, cerco di spiegarmi meglio: i puntini a me servono PER FERMARE IL TEMPO, per farti capire che sto pensando, mica per dire “eccetera”. Perdonami, ma che ne sai tu quanto dura la mia riflessione? come te lo posso far capire se non in questo modo, che sto riflettendo molto o poco? ovvio, no? così come il simbolo <?!?> mi serve per esprimere un dubbio, mica per farti una domanda! e le lettere minuscole dopo i punti ci stanno bene perché così capisci che il pensiero non si è fermato…….. si, è vero, ti ho appena detto che sta vagando libero nella mia mente, ma è così incastrato con quello precedente che non può essere interrotto da un punto! insomma, fai finta che invece di leggere stai ascoltando musica classica: mica stabilisci tu quanto vale “ad libitum” (a piacere) in un brano musicale….. lo accetti lungo o corto a seconda di come lo stabilisce l’interprete che si, certo, cerca di riprodurre lo stile ed il pensiero dell’autore, ma non può prescindere dal proprio sentire………… ecco…… forse è proprio questo il nocciolo: ho studiato per tanto di quel tempo la musica che il suo linguaggio, le sue espressioni, sono ormai parte della struttura dei miei pensieri……… forse, adesso che SAI, ti sembreranno meno odiose queste infrazioni……. OPS! dimenticavo una delle “rivisitazioni” più strambe e forse più odiose a vedersi: una parola tutta in maiuscolo che inizia col minuscolo: be’, questa mi serve per manifestare tutto il mio disprezzo! Bella, no?”
RAZIONALITÀ: ” E sia! Però converrai con me che certe volte, leggendo quel che scrivi, non si capisce a chi ti stia rivolgendo: quanti “tu”, “lui”, “lei” ci sono? Che mi dici di questo?”
IMMAGINARIO: “ahahahahaha, e lo sapevo che avresti mosso una critica anche su questo! anzi, ti dirò che lo stavo appunto aspettando Scusa la mia risata, non rido di te, ma della situazione sicuramente “buffa”. Hai ragione, certe volte è difficile, ti trovi con qualche lui/lei/tu di troppo….. succede soprattutto in quella sorta di “racconti brevissimi” (non sarà ardito definirli così?) che mi attraversano improvvisamente la mente, però ti garantisco che se riesci ad “entrare” nella storia in qualche modo intuirai come distribuirli. Be’, forse hai ragione, qui qualche volta mi prendo effettivamente qualche licenza di troppo, ma che vuoi farci? Dipende dal fatto che scrivo mentre penso, e i pensieri, come ti ho già spiegato, non li stabilisco io, li prendo come arrivano ……. ora sta a te stabilire se prendermi a tua volta come sono!
e come si potrebbe mai solo tentare di cambiarti ?????
Oh, scusa, troppi punti interrogativi?
troppi punti dici? e che ne so io di quanto è forte il tuo dubbio?!? tranquilla, qui si usa tutto “ad libitum”!!!
niente da aggiungere… niente da cambiare!!!!
ehehehe, lo so, tutto ciò può “perplimere”, ma considerate le “opposizioni” che mi sono trovata ad affrontare per questi motivi altrove…. sai com’è, meglio mettere le mani avanti!!!
p.s. giusto per rimanere in tema: lo so che NON esiste il verbo “perplimere”, ma…. rende così bene l’idea che non me ne disferò mai!
ALYYY!!!!
ECCHEBELLO TROVARTI QUI! <3
… ho solo da aggiungere una cosa: ma quanto scrivi???? mi ci vorranno mesi per mettermi alla pari ha ha ha…
…:,._(/?^-
” …:,._(/?^- ” uhm…… non vorrei la responsabilità di “confonderti” ahahahahaha
quanto scrivo? molto più di quello che trovi qui